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Tufano, politico e big della notte comasca: “I giovani? Poco ballo, troppi social e alcol. I genitori viziano troppo”

A Como è uno dei pochi “uomini della notte”, dal 2015 collabora con la discoteca Venus di via Sant’Abbondio, una volta si chiamava Charlie, poi Made… Antonio Tufano, per tutti Tony, altrimenti non si gira, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Palazzo Cernezzi, da sempre lavora con i giovani, li porta a ballare e li fa anche sudare sui campi da calcio, da allenatore e diesse di società sportive.

Tufano, ma è proprio vero che Como è una città per vecchi? E che per i giovani non esistono spazi e opportunità?
Se parliamo di locali notturni, stiamo fotografando una realtà. A Como è rimasta solo una discoteca. Le regole sono diventate stringenti e realizzare e gestire un luogo di aggregazione perfettamente a norma e in regola significa investimenti importanti, con ritorni non sicuri. Così gli imprenditori investono altrove. Il Venus ad esempio, è sempre sotto la lente di tutti, un osservato speciale. Noi continuiamo a fare intrattenimento per i ragazzi, ma ti assicuro che non è semplice.

La politica fa abbastanza per promuovere spazi per i giovani?
Sarebbe troppo facile per me che sono all’opposizione puntare il dito su chi amministra. Invece sono convinto che questa giunta voglia fare qualcosa per i giovani, e si stia impegnando per questo. C’è però una carenza strutturale che perdura da troppi anni, e tanti progetti non sembrano avere le gambe. Eppure ogni sindaco sono sicuro che sia propenso a realizzare spazi per lo sport e anche per la cultura.

Non vuole buttarla in politica, abbiamo capito, però…
Però, certo, il sindaco Rapinese dovrebbe ascoltare di più i giovani, andare incontro alle loro esigenze, anticiparle anche. Perché si sta facendo davvero troppo poco.

Ticosa, Politeama, area di Muggiò sono fogli bianchi su cui disegnare progetti anche per i giovani?
Sì, ripeto, e credo che anche il Comune si voglia muovere in questa direzione. Il problema sono la burocrazia, i tempi, le risorse, gli investitori come dicevo e anche un po’ gli stessi giovani.

In che senso?
Partiamo sempre dalle discoteche. Il mondo dei giovani della notte è cambiato, ed è cambiato in peggio. Ci stiamo avvicinando pericolosamente a un modello del Nord Europa. Bere tanto, assumere anche sostanze e non ballare. La musica trap è quasi impossibile da ballare, ha un ritmo velocissimo. I ragazzi non ballano, saltano in pista. I nostri tempi della house sono finiti, quando si ballava e cantava. Noi cerchiamo di opporci alle mode, respingiamo ogni eccesso, violenza e droga ovviamente, ma quando un trend musicale parte è difficile non allinearsi del tutto. Quando andavamo in discoteca io e te, se avevamo due soldi per prendere un tavolo, chiedevamo se era possibile invitare qualche ragazza. Adesso il tavolo mi viene ordinato da 10 maschi e se hanno qualche euro in più lo investono su una bottiglia in più.

Vogliamo passare al mondo dello sport. Anche lì i giovani sono così cambiati?
Il direttore del Borussia Dortmund l’altro giorno ha detto che i rivali delle grandi squadre di calcio non sono altre squadre, come il Real Madrid, ma Netflix. E questa è una realtà, oggi la difficoltà maggiore che abbiamo noi impegnati nel mondo dello sport è staccare i ragazzi dallo smartphone, dai social o dalla playstation. E, qui, mi spiace, ma la responsabilità è anche e soprattutto dei genitori.

Sarebbe a dire?
Nel senso che oggi ai ragazzi non manca nulla. Hanno troppo e sono viziati. Andate a vedere come si vive in alcune città del Sud Italia. Qui i mezzi pubblici funzionano, la città è ordinata, la povertà è ridotta all’osso. La preoccupazione dei ragazzi oggi è legata alla connessione, ai game. Nessuno viene a giocare da te a calcio se non c’è il campo sintetico. Ma stiamo scherzando? Quando inizia il freddo, li lasciano a casa. Ma per favore. Lo sport si fa anche sul fango e su un campo gelato. Sai che ho dovuto mettere la doccia obbligatoria, perché non la faceva più nessuno tra i bambini e ragazzini? A parte un discorso di igiene e di salute, anche imparare a vivere il proprio corpo con gli altri, in uno spogliatoio, prendersi qualche sfottò è un momento di crescita. Forma il carattere e fa diventare uomini e donne. Prima o poi dovranno crescere anche loro. Se abbandoniamo i ragazzi ai social li allontaneremo sempre più l’uno dall’altro, mentre i problemi restano e questo non va bene. Basta con mamma e papà chioccia [per interventi, opinioni, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com].

 

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16 Commenti

  1. Sinceramente: Preferisco un Tufano tra i giovani piuttosto che in mezzo al gregge che non apre neanche bocca.
    PS:
    Il buon politico non si vede dalle presenze in consiglio ma da ciò che fa per la comunità. Tirando le somme è l’unico che si occupa di ciò che piace ai giovani. E mi pare lo faccia coltivando valori sportivi e contro droghe e alcool

  2. Sono d’accordo su tutto ciò che ha detto .. i giovani oramai sono degli alienati e viziati.. infatti i locali stanno su soprattutto al target dei trentenni-quarantenni e non i ventenni !!!!

  3. Che coraggio a intervistare un soggetto di questo tipo. Risposte imbarazzante date da un soggetto imbarazzante con un tasso di presenze in Consiglio imbarazzante

  4. Anche chi fa sport soffre la troppa competitività già dai più piccoli;figlia della megalomania di genitori e SOPRATTUTTO delle società sportive!Tony tu la sai bene, la vicina Svizzera insegna, meno aspettative ed agonismo e PIU SPORT, poi quando si e’ più grandicelli allora si che si fa seriamente.Intanto molto divertimento,anche nelle sale da ballo.

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