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La morte di Maxwell e le due tragedie di quest’anno non insegnano: tuffi, bagni e spiaggia in viale Geno

Esattamente dal pontile e nello specchio di lago dove nel 2019 morì il giovanissimo Maxwell Osei, solo 15 anni, sono tornati ormai da tempo tuffi e tintarelle.

Come si vede dalle immagini, il punto è esattamente lo stesso dove si consumò la tragedia di tre anni fa: le acque alla sinistra di Villa Geno, dove il pontile in realtà sarebbe accessibile solamente alle imbarcazioni per ormeggi brevi.

Eppure, la zona è sostanzialmente una spiaggia a tutti gli effetti tra bagnanti stesi al sole, giovani radunati a gruppi e “naturalmente” tuffi nel Lario.

Il tutto, in un’estate – questa – che tra la stessa zona di viale Geno (27 maggio) e la zona antistante il Tempio Voltiano (2 giugno) ha visto già due giovanissimi morire dopo un tuffo in zona vietata.

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5 Commenti

  1. Non capisco il il senso di questo articolo. Le dinamiche delle tragedie non hanno nessun legame con lo specifico divieto di balneazione imposto per il passaggio di natanti e tutt’ al più per la qualità delle acque. Un nuovo intervento forviante che vuole far leva sull’emotività del lettore per qualche click in più o per cercare responsabilità dirette dove non ci sono (non sarà perché in Giunta non ci sono più gli amici da sostenere a spada tratta?). Stesso stile dell’articolo sul violinista che ha visto la sua arte calpestata dalla polizia locale; colgo l’occasione per rassicurare tutti, ieri sera l’ho visto in Piazza Verdi come se nulla fosse… la musica è salva.

  2. Ma invece che demonizzare delimitare per fare “piscine presidiate”? Il lago è un bene, una spiaggetta d’estate è una manna… Un bene da non sprecare…

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