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Il timer di Turba sul lungolago di Rapinese: “Decisione subito sugli arredi. O il cantiere non potrà finire”

(Intervista apparsa sull’edizione cartacea di ComoZero del 1° luglio)

Lo spirito è sinceramente collaborativo, ma il sottosegretario comasco in Regione, Fabrizio Turba (Lega), mette chiaramente sull’attenti il nuovo sindaco di Como Alessandro Rapinese sul cantiere dei cantieri: il nuovo lungolago, ferita aperta dal gennaio 2008 e ora avviata (si spera) alla fase “medica” conclusiva. Come noto, il rush finale dell’intervento prevede due nette distinzioni sul chi-fa-cosa: alla Regione, tramite l’agenzia Aria, spetta il completamento dei lavori veri e propri; al Comune di Como, invece, è delegata tutta la parte relativa agli arredi (dalle panchine alle fontane, fino all’illuminazione pubblica). Palazzo Cernezzi, allo scopo, ha stanziato circa un milione di euro e tra gli ultimissimi atti della Giunta Landriscina c’è stata proprio l’approvazione del progetto messo a punto dall’architetto Massimo Semola, l’ormai celebre tributo a Plinio il Vecchio. Ora, dunque, sempre su questo fronte, mancherebbero in teoria soltanto l’appalto dei lavori e la realizzazione materiale. Ma ovviamente un punto di domanda inevitabile aleggia, ossia il giudizio che darà la nuova Amministrazione Rapinese sugli elaborati avuti in eredità dai predecessori. Ed è esattamente qui, in questa fase di interregno tra le elezioni e l’avvio a tutti gli effetti del nuovo mandato politico-amministrativo, che si inserisce il “monito” di Turba.

“Come Regione, assieme all’assessore Massimo Sertori, nei prossimi giorni ci confronteremo sicuramente con il nuovo sindaco Alessandro Rapinese – premette Turba – si tratta di un giusto passaggio istituzionale oltre che necessario sotto l’aspetto pratico. Anzi, diciamo pure che fare un punto sullo stato dell’arte complessivo del cantiere è nel logico interesse di tutte le parti. Credo non ci siano dubbi sul fatto che tutti vogliamo soltanto restituire finalmente il lungolago ai comaschi, dopo tanti anni di sofferenza. Certo è, però, che i tempi dovranno essere necessariamente brevi, altrimenti potrebbero insorgere problemi”. Ecco, dunque, il punto critico: la velocità di decisione della nuova Amministrazione comunale sul progetto degli arredi, ereditato da Landriscina e approvato dalla scorsa giunta in forma esecutiva con tanto di determina a contrarre per un milione di euro tondo.

“La situazione è questa – spiega dettagliatamente Turba – i lavori sul lungolago che fanno capo alla Regione stanno procedendo spediti e senza particolari intoppi. Qualche piccolo rallentamento dei mesi scorsi non cambierà la sostanza. Diciamo che, entro l’inizio dell’autunno, dovremo essere in grado di iniziare la posa almeno della pavimentazione provvisoria su cui poi dovrà inserirsi l’intervento del Comune di Como per gli arredi”. Ed è proprio su questo cammino parallelo, quasi obbligatorio, la sfida che si giocherà nelle prossime settimane.

“Nel momento in cui sarà coperta la superficie della nuova passeggiata – aggiunge Turba – sarà necessario conoscere con esattezza dove dovranno essere posati i sottoservizi, dove si dovranno portare, ad esempio, i tubi dell’acqua per eventuali fontane, dove andranno ricavati gli spazi per i pali della luce, per le panchine e per tutto ciò che andrà innestato come arredo. È chiaro che qui risulta fondamentale conoscere quale sarà il progetto del Comune. La Giunta Landriscina ne ha approvato uno che probabilmente basterebbe per ricavare tutte le informazioni necessarie anche in attesa della gara. A quel punto, il completamento dei lavori non avrebbe problemi. Tutt’altra storia sarebbe invece se l’attuale esecutivo volesse cambiare o addirittura revocare il progetto attuale”.

“In quel caso – sottolinea Turba – potrebbe accadere questo: l’impresa in autunno o entro fine anno chiude i lavori nel sottosuolo e sulle vasche, poi posa la pavimentazione in porfido prevista originariamente lasciando però buchi, cavi, tubi e transenne in varie parti della passeggiata, sulla base delle modifiche al progetto approvato qualche giorno fa. O addirittura, se il progetto venisse revocato e dunque rifatto, si coprirebbe in maniera provvisoria e poi il Comune dovrebbe spaccare nuovamente per posare successivamente fontane, aiuole, lampioni, panchine. Ma sottolineo anche che a quel punto i tempi diventerebbero un’incognita, perché ogni stop al progetto attuale comporterebbe nuovamente un passaggio in Soprintendenza, una Conferenza dei servizi, i vari processi autorizzativi, immagino anche un iter politico e amministrativo. Oltre al rischio di incorrere in penali chieste dalle aziende. Un peccato, perché tutti vogliamo di nuovo il lungolago e, come si vede già nella parte conclusa di viale Geno, l’obiettivo nostro è di consegnare via via pezzi di passeggiata conclusi”.

Un bel bivio, insomma, per il neosindaco Rapinese. “Per questo, nell’assoluto rispetto di ogni scelta sua e dell’Amministrazione – conclude Turba – l’incontro istituzionale tra Regione e Comune e la scelta del sindaco devono avvenire in tempi rapidi, auspicando una simultaneità di azione tra i due enti”.

Lungolago, la svolta: Rapinese non stoppa il progetto degli arredi. In appalto, il calvario vede la fine

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2 Commenti

  1. Questa è bella. Mi ricorda una vecchia pubblicità. Quella dell’Arrigoni. Compra a scatola chiusa. A parte che Plinio il Vecchio a Como non si ha neppure la certezza che ci sia nato e sicuramente adolescente si è trasferito a Roma, a parte che la passeggiata non piace molto perché è una colata di cemento più simile a un lungomare che a un lungolago e a parte che le decorazioni esotiche con il lago non c’entrano un tubo, c’è da chiedersi per quale motivo il nostro Sindaco dovrebbe mettersi sull’attenti davanti al nostro “sottosegretario”, che è stato fatto “sotto” perché come “segretario” faceva ridere perfino i suoi compagni di partito? L’antipartitico Rapman che non ha paura di spedire la terza linea dell’inceneritore in qualche altra città della Lombardia, si fa mettere sull’attenti da un partitico leghista qualsiasi? Sarebbe incredibile anche se, si sa, il nostro Rapman fa politica ormai da parecchi anni. Il Lungolago poteva essere sicuramente meglio ma la Lega lo ha pubblicamente appoggiato al ballottaggio. Perché fare incazzare Turba e Sartori? È più facile dire che il nuovo Lungolago è un capolavoro, tanto i suoi fan lo applaudiranno sempre, o no? Ottimo laboratorio per capire se il Rapman d’opposizione si sta trasformando nel docile Rapinscina oppure se ha le palle per far sentire la sua voce e dire come la pensa anche con i suoi nuovi amici in Regione. Questo duello tra Turba e Rapman è la sfida che la politica ci offre oggi. Chi l’avrebbe mai detto? 😊

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