Confcommercio Como lancia un pressante invito alle autorità affinché sia pronto in fretta il green pass per i viaggi, in vista della stagione estiva.
Il green pass per i viaggi è fondamentale anche per il turismo lombardo: se non si fa in fretta rischiamo di compromettere l’estate”, afferma in una nota ufficiale il presidente degli Albergatori di Confcommercio Como Roberto Cassani.
L’auspicio è che si definiscano velocemente le modalità per far ripartire il turismo attraverso il green pass allo studio del governo italiano e, su scala internazionale, dell’Unione Europea. Una sollecitazione che si accompagna alla richiesta di accelerare con le riaperture in sicurezza.
“E’ chiaro che in una situazione non ancora del tutto ristabilita non torneremo a numeri paragonabili a quelli pre Covid ma occorre fare tutto il possibile per consentire l’arrivo in sicurezza del maggior numero di turisti – aggiunge Cassani – Che sia il green pass o un’autocertificazione per gli spostamenti nazionali tra regioni rosse e arancioni, basta che si faccia in fretta”.
Un comparto, quello del turismo, piegato da un anno e due mesi di emergenza sanitaria.
“Un disastro – prosegue Cassani – raccontato dai numeri: la maggior parte delle strutture ricettive chiuse da mesi, fatturati crollati di oltre il 50% e tassi di occupazione delle camere bassi per le strutture rimaste aperte. Per non parlare della crisi dei grandi hub aeroportuali e dell’indotto”. Per questo, in cima alle priorità, devono esserci il via libera agli spostamenti e un piano di sostegno all’intero comparto turistico: “Ci sono Paesi che hanno già dato il via ad una campagna senza esclusione di colpi per assicurarsi una fetta di nostri potenziali turisti. Non c’è un minuto da perdere”.
“Allo stato attuale – rilevano inoltre gli uffici di Confcommercio Como – senza aperitivo e cena, le città si svuotano alle 18. Riaprire nel rispetto dei protocolli bar e ristoranti, oltre che di estrema importanza per la vita sociale delle nostre città, significa garantire ricadute a cascata per tutte le altre categorie del commercio”.
“E sul tema degli spazi all’aperto resta l’allarme – aggiunge l’associazione comasca – anche in Lombardia un pubblico esercizio su due è senza dehor: quelle del 26 aprile, nelle modalità annunciate, rischiano quindi di essere riaperture quasi solo di facciata che porteranno, tra l’altro, a profonde discriminazioni all’interno delle stesse categorie”.
Un commento
Il green pass vi si ritorce contro, visto che prima dell’estate la maggior parte della fascia di popolazione tra i 30 e 50 anni non avrà fatto a tempo a vaccinarsi. E se per ogni cosa uno dovrà fare il tampone per se e la propria famiglia (48 ore prima ci si rende conto che per un viaggio lungo sono troppo poche?) si bloccherà tutto, perché passerà proprio la voglia, oltre al notevole esborso aggiuntivo per i tamponi. Con la bella stagione un’autocertificazione e la misurazione della febbre credo che siano più che sufficienti, in assenza di sintomi. Oppure che si attrezzassero aeroporti, stazioni ferroviarie, villaggi turistici, alberghi, per poter fare all’utenza un tampone rapido gratuito.