Il turismo è ormai da tempo il motore trainante del Lago di Como. E la costante ricerca di nuovi visitatori spinge anche il vicino Canton Ticino, con splendide località come Lugano, a spingere forte sulla ‘via del bello’ per attirare visitatori.
Da tempo è infatti in corso un (pacifico) scontro tra le due zone per cercare di accaparrarsi il maggior numero di turisti. Ma a tracciare una netta separazione, al netto della bellezza dei luoghi, è Massimo Suter, presidente di Gastroticino, la Federazione degli esercenti albergatori Ticino. In un suo recente intervento, infatti, l’attacco al Ticino e la piena promozione di Como è netta e si base sull’atteggiamento di chi lavora nel settore.
Il pretesto è la Pasqua appena passata dove si è avuto tempo pessimo nel giorno di Pasqua e altalenante negli altri giorni, Da qui parte l’analisi.
“Una strategia che punta su qualità, sostenibilità, internazionalizzazione. La visione è chiara: fare della Lombardia non solo una regione da visitare, ma da vivere”: da queste parole pronunciate dall’assessora regionale a Turismo, marketing territoriale e moda di Regione Lombardia è partito Suter.
Il quale poi arriva al tema della Pasqua 2025. “Piove sul Lago di Como. Piove anche in Ticino. Eppure da una parte si registra il tutto esaurito, dall’altra… camere vuote e strade tranquille. Non può essere sempre colpa del maltempo. Le previsioni erano praticamente identiche. E nemmeno si può dire che sia una questione di prezzi: a Como in certi casi sono più alti dei nostri”, dice Suter.
Allora cos’è che fa la differenza? Secondo Suter una risposta c’è: “Forse visione, coraggio, capacità di raccontare un’esperienza anche con il cielo grigio. Forse un turismo che non aspetta il sole, ma lo crea. Il punto è: Como riesce a vendere emozioni, noi spesso restiamo in attesa. È tempo di reagire, ripensare, rimettersi in gioco. Perché il turismo, oggi, non perdona la passività”.