Più forte del Green Pass, delle quarantene, delle varianti, del rialzo dei contagi, delle incertezze sulle nuove regole di accesso a locali al chiuso e grandi eventi, oltre che per i mezzi di trasporto (il nuovo Decreto è atteso a giorni): il lago di Como batte ogni paura e si riconferma meta prediletta dei turisti di tutto il mondo, almeno visto dagli occhi di chi si occupa di case vacanze.
Che quella del 2021 potesse essere un’ottima stagione era già emerso dall’indagine Demoskopika sui flussi turistici nel nostro Paese pubblicata a maggio: 25 milioni di pernottamenti già prenotati, con un rialzo del 15,3% rispetto allo scorso anno, e altri 12,3 milioni di arrivi fino a settembre. Tra le mete più gettonate, oltre alle immancabili Sicilia, Toscana e Puglia, anche la Lombardia con il 19% dei turisti intenzionato a scegliere una casa vacanze.
Una tendenza confermata da due notissimi property manager comaschi, Simone Majeli e Xavier Folini, che raccontano di appartamenti pieni al di sopra delle aspettative. “Al momento sembra essere tornato tutto quasi alla normalità, addirittura con giornate in cui si è toccato il record delle prenotazioni – racconta Majeli di Rent All Como – la nostra politica non è stata quella di abbassare i prezzi ma, pur mantenendo i nostri standard, a luglio il 90% delle proprietà che gestiamo era al completo”. E anche agosto promette di non essere da meno anche se sempre più turisti decidono all’ultimo momento le loro vacanze: “Al momento abbiamo prenotazioni per il 60% delle case ma siamo ottimisti perché abbiamo notato che i clienti, per ovvie ragioni, aspettano a decidere all’ultimo momento – dice – naturalmente sarà tutto più semplice non appena il Governo avrà preso delle decisioni sicure sul Green Pass e forse il renderlo obbligatorio per i mezzi di trasporto o i locali al chiuso potrebbe provocare un rallentamento nelle prenotazioni ma non è detto”.
E nonostante il turismo interno non sia il cavallo di battaglia di Como, a oggi possiamo contare sul ritorno in massa dei turisti stranieri, per la stragrande maggioranza tedeschi ma anche belgi, francesi e olandesi: “Stanno cominciando pian piano a tornare anche gli americani ma, ovviamente, non si vedono gli inglesi, i russi e gli arabi – spiega Folini di The House of Travelers – nonostante questo nelle ultime settimane abbiamo registrato un’impennata assoluta nelle prenotazioni tanto da avere il 100% delle case occupate con numeri da altissima stagione, a livello del 2019”. Un grande amore per le bellezze del nostro lago che, però, secondo Folini è anche segnale di una fiducia non così scontata per il modo in cui l’Italia sta gestendo la pandemia: “Nonostante gli annunci sulla ripresa dei contagi, su possibili varianti o su future restrizioni per l’accesso ai locali o ai trasporti, le prenotazioni continuano ad arrivare e abbiamo già richieste anche per agosto e settembre, segno che all’estero la situazione italiana è percepita come sotto controllo – dice – sicuramente conta molto il fatto che chi viaggia è spesso già vaccinato e ha il Green Pass quindi non avrebbe comunque problemi, ma anche chi non ce l’ha si sottopone ai tamponi necessari chiedendoci spesso aiuto per prenotarli. Non credo ci sarebbero contraccolpi particolari anche in caso di future restrizioni”.
2 Commenti
Da comasco, nato qui e con genitori del luogo da generazioni, non capirò mai cosa spinga i turisti a venire a Como e dintorni in vacanza.
Ok, è un posto carino, che vale una deviazione, una gita di qualche ora, ma come si fa a starci, per dire, una settimana?
Cosa si può fare in una settimana a Como e sul lago? Non vita balneare, a causa del clima e della conformazione del lago, con poche spiagge, acqua fredda, melmosa e sporca (anche dove è balneabile non è, proprio, invitante). Non una vacanza culturale, stante la scarsità di musei e monumenti, tolte le tre chiese del capoluogo. Non una vacanza dedita allo svago (la c.d. movida), sul punto non c’è nemmeno bisogno di iniziare il discorso, basti considerare che gli unici spettacoli estivi sono a pagamento, cosa inconcepibile in una città turistica.
Secondo me, stiamo sfruttando l’onda lunga di una moda iniziata con l’arrivo del bel George, ma, quando questa moda passerà, la vedo dura per tutti coloro che hanno investito nel settore turismo.
Anche perché i prezzi sono folli, qualche anno addietro avevo per caso letto i prezzi per il pernottamento in un B&B di Piazza del Popolo: costava più di una camera in alberghi a 3 stelle nel centro di Roma e Firenze, nei quali ero appena stato…
Ok , allora basta con i piagnistei di queste categorie ed i relativi “ristori” ed aiuti a fondo perso.