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Turismo, Como è la salvezza. Magoni al ministro Franceschini: “Ripartiremo da laghi e montagne, perfetti per il post-Covid”

“Il turismo italiano sta vivendo una crisi drammatica. È necessario che il Governo nel decreto di aprile inserisca un provvedimento ad hoc per sostenere un settore strategico per l’economia nazionale. I lombardi stanno affrontando con coraggio una crisi senza precedenti e sono certa che con responsabilità e impegno supereremo questo momento tragico. Una volta garantita la sicurezza sul piano sanitario, penseremo a ripartire puntando sulle nostre eccellenze, come i laghi e le montagne: sono luoghi di bellezza e di salute, in grado di assicurare facilmente il rispetto delle distanze prudenziali e perfetti per il recupero post-Covid”.

È il messaggio che Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, ha voluto scrivere in una lettera indirizzata al ministro Dario Franceschini e al Sottosegretario Lorenza Bonaccorsi.

Solo poche ore fa, da queste pagine, l’allarme fortissimo di Andrea Camesasca:

PROPOSTE CONDIVISE

Una serie di proposte ed iniziative condivise con i componenti della Commissione Speciale Turismo e Industria Alberghiera della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

Le soluzioni per Lara Magoni ci sono e devono essere prese in maniera urgente: “Servono interventi shock come la previsione di liquidità immediata e la creazione di una vera e propria task force nazionale ed europea dedicata al turismo. Vanno pianificati investimenti nella formazione digitale, nell’infrastrutturazione e nella programmazione promozionale sul mercato interno ed estero, anche attraverso misure di detraibilità fiscale a beneficio dei viaggiatori”.

Cernobbio Ph© Carlo Pozzoni FotoEditore

I NUMERI LOMBARDI

Interventi urgenti, dunque, richiesti a gran voce anche dagli operatori del settore: in Lombardia ci sono oltre 56.000 pubblici esercizi, quasi 3.000 alberghi, più di 2.000 agenzie di viaggio e oltre e oltre 7.000 strutture ricettive non alberghiere, alle quali si aggiungono le numerose soluzioni abitative per soggiorni turistici brevi. E sono migliaia gli addetti ai lavori che con il loro impegno hanno contribuito a rendere la nostra regione sempre più attrattiva.

“Il turismo è un driver di sviluppo per il territorio e la nazione – spiega Lara Magoni -. Il coinvolgimento dei territori e la formazione degli operatori saranno i capisaldi della ripartenza che presumibilmente in una prima fase vedrà protagonista il mercato domestico. La Lombardia deve ripartire dalle sue eccellenze, dalle città d’arte, dai suoi laghi, dall’enogastronomia. E puntare decisamente sulle montagne come luogo riabilitativo ‘naturale’ per ritemprare il fisico e il morale dopo la malattia. In tal senso, il ‘turismo active’ risponde perfettamente anche alla necessità di ‘distanziamento sociale’ con cui dovremo convivere nel futuro”.

LE RICHIESTE AL GOVERNO

Tra le misure sottoposte al Governo vi sono: la creazione un’apposita linea d’intervento per il settore turistico nell’utilizzo dei fondi europei, costituendo un fondo speciale per il turismo per il 2021-2027. E ancora: per rilanciare il settore bisogna prevedere un “bonus vacanze” per soggiorni in Italia per il prossimo anno.

“Regione Lombardia ha bisogno di supporti concreti che garantiscano la tenuta economica del sistema, per essere pronti a ripartire quando le condizioni lo permetteranno. Nessuno può essere lasciato solo – conclude Lara Magoni -. Non dobbiamo perdere nemmeno uno degli operatori che hanno contributo a rendere il turismo un attrattore strategico in questi anni. Saranno loro i primi ambasciatori del rilancio della Lombardia e dell’Italia, non solo come destinazione turistica, ma come comunità indomita che ha affrontato con dignità la tragedia e ne è uscita rafforzata”.

Anche Luca Leoni, notissimo albergatore e assessore al Turismo di Bellagio, sempre da queste pagine, nei giorni scorsi, aveva lanciato un fortissimo allarme:

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