Mancano pochi giorni all’inizio della scuola e chiunque abbia un figlio in età scolare sa che è tutto un controllare siti e scambiare messaggi: faranno didattica a distanza o in presenza? A che ora entreranno? La classe di mio figlio è nel gruppo 1 che entra dall’ingresso 2 o nel gruppo 2 che entra dall’ingresso 1 ma solo nei giorni dispari dei mesi pari?
Una sola cosa è certa: ci saranno dei disagi e sarà necessario un po’ di spirito di adattamento da parte di tutti. Ma per qualcuno, forse, quello che si chiede è un po’ troppo.
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È questo il caso di Matteo (nome di fantasia), dodicenne che a breve inizierà la seconda media in una scuola cittadina e che, già prima del Covid, era decisamente abituato ai sacrifici per andare a scuola, come ci racconta sua mamma Silvia (altro nome di fantasia).
“Abitiamo a San Fedele Intelvi ma Matteo frequenta la scuola a Como fin dalle elementari perché io lavoro e lui, nel pomeriggio, sta dalla nonna che vive in città – spiega – certo, è sempre stata una levataccia perché, per essere a scuola per le 8, con il traffico della Regina dobbiamo partire da casa prima delle 7 ma, purtroppo, non abbiamo alternative”.
Oggi però, Silvia ha scoperto che la loro vita da lunedì sarà ancora più difficile: “La scuola media di Matteo ha organizzato ingressi scaglionati: 4 porte e tre turni, tra le 7.30 alle 8.30. E, purtroppo, alla classe di mio figlio è capitato il primo turno”. Che, tradotto, vuol dire partire da casa prima delle 6.30.
“Svegliarsi prima delle 6 e restare a scuola fino alle 13.30, a 12 anni non è poca cosa – dice Silvia – capisco perfettamente che è impossibile valutare caso per caso, ci mancherebbe, ma tanti ragazzini arrivano da fuori Como e mi domando se non fosse possibile ragionare su un altro tipo di soluzione. Il turno successivo entra alle 8, mezz’ora dopo. Servono davvero 30 minuti per far entrare 5 sezioni da 4 porte diverse? Non si poteva pensare di scaglionare di soli 10 minuti gli ingressi a partire dalle 8? Per le 8.30 sarebbero stati tutti comunque in classe”.
Al momento, però, la realtà è questa. “Ci adatteremo, non abbiamo alternative – conclude la mamma – alla peggio mia suocera si è detta disponibile a far dormire Matteo da lei ma vorrei evitare di mandarlo a vivere dalla nonna per andare a scuola. Sinceramente ma non avrei mai pensato di arrivare a rimpiangere la didattica a distanza ma un po’ è così”.
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Un commento
Iniziare le lezioni mezz’ora dopo e far durare la lezioni 5 minuti in meno per ogni ora è chiedere troppo?