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Un pezzo dello Stadio Sinigaglia può tornare a vivere grazie agli arbitri comaschi

Uno spicchio dello Stadio Sinigaglia torna rivivere. E il merito – salvo sorprese entro le prossime 48 ore – sarà degli arbitri comaschi. La sezione cittadina dell’Aia (Associazione Italiana Arbitri) ha infatti confermato ancora lo scorso 27 dicembre (dopo una prima richiesta del 7 ottobre scorso) l’intenzione di trasferirsi dai locali di via Badone 2. E la struttura prescelta, all’interno dell’intero comparto del Sinigaglia, è l’ex alloggio di custodia dello stadio (circa 113 metri quadrati).

L’obiettivo degli arbitri? “Eventuale trasferimento dai locali attualmente condotti in via Badone 2 al fine di adibire lo stesso a sede delle attività di rilevanza sociale e sportiva svolte dall’associazione, senza alcun fine di lucro”.

Se entro il 15 gennaio prossimo non arrivassero altre proposte a Palazzo Cernezzi, l’affare si potrebbe considerare concluso. Resta ancora da fissare l’eventuale canone a carico dell’Aia: gli uffici comunali hanno stabilito la cifra potenzialmente da chiedere tra un minimo di 7.500 euro e un massimo di 20mila, con valore medio preso realmente in considerazione di 11.900 euro (933 euro al mese). Ma, nel caso, per gli arbitri vi sarebbe la possibilità di ottenerne l’azzeramento o il sostanzioso abbattimento in virtù dell’assenza di finalità lucrative.

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