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Uomo con il Coronavirus scappa dal Sant’Anna e torna a casa in taxi: denunciato

Incredibile ma vero: lunedì 2 marzo un uomo di 71 anni, stufo stare ricoverato all’ospedale Sant’Anna di Como, reparto Malattie infettive, poiché positivo al Coronavirus, ha chiamato un taxi, ha lasciato la struttura sanitaria di San Fermo della Battaglia ed è tornato come se nulla fosse dall’ospedale a casa propria in provincia di Bergamo, per l’esattezza a Casnigo.

A riportare l’incredibile episodio è il sito de l’Eco di Bergamo che riferisce anche come l’uomo sia stato rintracciato nella sua abitazione e poi denunciato dai Carabinieri, allertati dopo la scoperta dell’assenza nel reparto del Sant’Anna.

Ora, oltre al problema del Coronavirus, per il 71enne potrebbero arrivare altri guai nel caso in cui anche l’ignaro tassista (ora in quarantena) dovesse aver contratto la malattia.

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8 Commenti

  1. Io credo che non esista nessun stato poliziesco e nessun Codice che superi il senso di responsabilità e il senso del bene comune dei singoli cittadini.
    Tra un mondo di controllori/controllati e un mondo di educatori/educati, è preferibile senza di dubbio il secondo. Oggi, come non mai, si deve criticare una cultura che ha fatto dell’utilitarismo benthamiano il proprio “credo” assoluto. Purtroppo, quando si parla di Salute la somma degli utili individuali non fa l’utile collettivo. E’ necessario, più che mai, mettersi al servizio dell’interesse di tutti a discapito del proprio vantaggio personale: quello che stanno facendo medici e paramedici dei nostri Ospedali e quello che non ha fatto il folle paziente bergamasco.

  2. Signora Benita, l’ospedale non è gestito da gendarmi con fucili e manganelli, ma da pubblici ufficiali che investono la loro esistenza al servizi della salute pubblica. Il buon comportamento in genere lo insegnano i genitori, le scuole, la buona politica di un paese etc. etc.
    La furbizia purtroppo e la incapacità di pensare al bene pubblico per salvaguardare la proprietà libertà non dipende certo dai sanitari di un’ospedale o da un taxi sta magari ignaro che accompagna un malato a casa.
    Cosa mi dice allora dei detenuti che evadono dal carcere o da chi non rispetta l’indicazione agli arresti domiciliari? Li dovremmo fucilare???
    ….Va bene che si chiama Benita….

    Ora, il buon comportamento meriterebbe che lei si scusasse per questa riflessione poco rispettosa per il nostro servizio ospedaliero, che da mattina e sera lavora anche per lei!

    Un abbraccio. Mi preparo a andare nel mio reparto di psichiatria dove ci sono le porte chiuse e alcuni pazienti riescono comunque a scappare e a mettere tutti noi in uno stato di costante preoccupazione è allerta. Ma si sa, ai malati tutto deve essere concesso!

    1. Signora Olivia concordo in pieno con lei. Buon lavoro e GRAZIE a lei, a tutti gli infermieri e a tutti i medici per quello.che fate per noi. Grazie!!!

  3. Ho lavorato presso il reparto di malattie infettive, siamo operatori sanitari e non gendarmi, facciamo educazione sanitaria ai pazienti e ci prendiamo cura di loro oltre non possiamo, poi in questa situazione attuale dove si sta spiegando a tutti e in tutti i modi le norme comportamentali da addottare mi sembra da irresponsabili verso se stessi e gli altri avere un comportamento del genere.

  4. Incolpare qualcuno o qualcosa non serve , massimo rispetto per coloro che ,per salvaguardare la nostra salute mette ogni giorno a rischio la propris salute e onestamente senza tanto poter scegliere .
    Detto ciò credo che il signor X …. sia l esempio esplicito dell’arroganza e mal educazione che talune persone hanno intrinseche dentro se, chi se ne frega se faccio ammalare qualcuno io voglio il mio divano e la mia Tv .
    L ospedale non è un carcere sei stato accompagnato non deportato , per la tua salute non per nuocerti , non sei fuggito te ne sei volontariamente andato ed ora magari hai messo a rischio un padre di famiglia con figli magari piccoli o magari con genitori anziani .
    Un uomo di 71 anni col cervello ci dovrebbe arrivare .
    E voi che criticate chi in ospedale ci lavora ….. be che problema.avete

  5. Non commento per decenza. Una persona si allontana dall’ospedale pur sapendo di essere infetta e la colpa è del personale che non sta in camera a vegliare sui malati? Ma chi fa questi commenti ci è o ci fa? Evidentemente è chi NON HA LA MINIMA IDEA NE PERCEZIONE di cosa voglia dire lavorare in un ospedale. Per entrare in una stanza di un paziente con questo tipo di infezione,secondo anche le indicazioni Aziendali oltre che della Regione,ci si deve bardare testa piedi. OGNI VOLTA CHE SO ENTRA IN STANZA. E lui stufo non sapeva di essere infetto???? Non “giochiamo” sulla mancanza di personale che è già nota e stranota perché così è anche troppo facile. Ora che hanno pure BLOCCATO E ANNULLATO le ferie di tutti i dipendenti. Il personale non DEVE e non può stare fisso nelle stanze dei pazienti. Indipendentemente dalla carenza di personale!

  6. Gentile Signora Benita Fumagalli, sicuramente lei non lavora in ospedale, è evidente dal suo commento. Detto questo scarichiamo la colpa della inciviltà, di mancanza di senso civico e rispetto per il prossimo non alla persona che racchiude tutte queste brutte cose ma al personale dell’ospedale? Io prima di parlare penserei…

  7. Io mi domando solo una cosa :
    come sia possibile essere ricoverato in un Ospedale , nel reparto malattie infettive , in un periodo di massima allerta per una malattia da virus che sta colpendo con estrema facilità le popolazioni di buona parte dei Continenti , ed evadere senza che nessuno ti veda preparare sacchi e bagagli , lasciare il reparto , chiamare un taxi ed allontanarsi ……
    Si tratta di un uomo di 71 anni , ma la sua età non interessa a nessuno !!
    Interessa invece sapere come possano avvenire certi fatti incredibili e di chi sia la responsabilità .
    Manca il personale ? Si provveda .

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