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Valle Intelvi – Appacuvi, l’associazione che protegge i Maestri e l’arte: “Dimenticati dalle istituzioni, servono fondi”

“Siamo stati importanti, per la parte culturale, fino a quando c’è stato un legame con i vari Comuni da cui ricevevamo i finanziamenti, ora abbiamo pochissimi fondi” sono le parole di Damiano Cattaneo, presidente di Appacuvi (Associazione per la Protezione del Patrimonio Artistico e Culturale della Valle Intelvi).

L’associazione ha una storia molto lunga: “Fu creata 70 anni fa da un’idea di Giorgio Ausenda e da altri 5 volontari – racconta – negli anni si sono susseguite numerose figure importanti che hanno fatto crescere sempre di più Appacuvi, attraverso eventi, pubblicazioni e studi. L’ultimo che possiamo ricordare è Livio Trivella, presidente storico nonché anima dell’associazione, deceduto pochi anni fa”.

Appacuvi si occupa sia dei Magistri Intelvesi, che di tutti gli artisti locali che dal XVII al XIX secolo hanno lasciato un segno indelebile, non solo sul territorio ma anche in molti paesi di tutta Europa. Il neo presidente Cattaneo, oltre al problema dei fondi, ha dovuto affrontare anche la pandemia: “Siamo riusciti a fare ben poco e quasi tutto nel 2021 – spiega – abbiamo allestito un’importante mostra su Giulio Quaglio, organizzato un corso di restauro di pitture murali che ha riscontrato un buon successo e promosso tutta una serie di piccole iniziative”.

Il patrimonio artistico di cui si occupa Appacuvi è di incredibile valore: “I Magistri Intelvesi sono noti in tutto il mondo – precisa – abbiamo numerosi artisti locali che hanno girato l’Europa lasciando le loro opere in Provenza, a Praga, a Vienna.

Noi ci occupiamo anche di zone limitrofe, e abbiamo trattato una figura come quella di di Andrea Bregno, artista di Osteno, che molte volte viene esposto con Michelangelo e Donatello in mostre di fama internazionale”. Spesso questi artisti vengono dimenticati: “I Magistri Intelvesi si muovevano in squadre di artisti, anziché singolarmente – racconta – così molto spesso il loro operato è stato dimenticato e i loro meriti non riconosciuti pienamente dai posteri”.

Ora tutto questo patrimonio storico artistico rischia seriamente di andare perduto per sempre: “I Comuni in cui Appacuvi opera sono poco più di una dozzina per un totale di meno di diecimila abitanti – sottolinea – non pretendiamo quindi che, in una realtà così piccola, aumentino il numero dei soci. Da quando non abbiamo più i fondi dalle istituzioni non possiamo più adempiere al nostro lavoro principale: il restauro e il mantenimento delle opere d’arte. Se la situazione dovesse protrarsi per lungo tempo, rischiamo seriamente di perderle”.

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