I mesi sono passati, settembre è arrivato e la chiusura della Statale Regina all’altezza di Colonno per la costruzione della discussa Variante della Tremezzina è alle porte. La Prefettura di Como, alla guida del tavolo tecnico per la gestione del piano straordinario del traffico, ha infatti annunciato in estate che la chiusura era prevista a partire dal mese di ottobre.
I lavori inizieranno in autunno e ci sarà, in una prima tranche di interventi, la chiusura totale al traffico, e in una seconda l’adozione del senso unico alternato (in questi giorni si è discusso del senso unico alternato senza chiusura ma si attende l’ufficilità).
Questa estate il tema è stato caldissimo e i residenti del piccolo paese sul lago si sono fatti sentire contro questo provvedimento, a loro avviso, ingiusto, poiché non permetterebbe alle attività locali, oltre che ai pendolari e lavoratori, di svolgere regolarmente il loro operato.
VARIANTE DELLA TREMEZZINA: TUTTE LE CRONACHE DAL LAGO
Nel tempo sono state proposte varie soluzioni dagli enti competenti: dal rafforzamento del servizio della Navigazione all’istituzione di una cabina di regia per coordinare i lavori e risolvere le problematiche dei cittadini locali. Soluzioni che però, secondo il “Comitato non polemico contro la chiusura della Statale Regina”, non sono arrivate.
Variante Tremezzina, la Regina non chiuderà. Anas: senso unico alternato
“È ormai più di un mese che non abbiamo risposte o semplici informazioni da nessuno – spiega Francesco Flain, membro del sodalizio – stiamo iniziando a pensare che la politica abbia già deciso sul da farsi, senza venire incontro alle nostre richieste o almeno consultarci. Ci piacerebbe almeno sapere come stanno realmente i fatti, in modo tale da poter agire di conseguenza. Un primo allarme lo abbiamo percepito dal fatto che, nonostante le grandi promesse dei mesi scorsi, la Navigazione non sia ancora stata rafforzata e, da quanto ne sappiamo, non è ancora venuto nessuno per capire se questa operazione sia praticabile”.
Nel frattempo però il comitato non è rimasto con le mani in mano. “Abbiamo consultato alcuni tecnici ed è emerso che, con costi superiori, ci sono molte soluzioni meno impattanti sulla popolazione per la costruzione della Variante – aggiunge Flain – e soprattutto che richiedono molto meno tempo per la realizzazione. Certamente lo faremo presente quando qualcuno ci ascolterà”.
Inoltre in questi giorni è in atto una vera e propria protesta organizzata dal comitato. Infatti su tanti balconi tra Colonno, Ossuccio, Lenno e Menaggio sono stati affissi degli striscioni che recitano “Sì Variante, No chiusura” per ribadire l’ennesima volta le posizioni del gruppo. Gli aderenti a questa iniziativa sono stati molti e il numero continua ad aumentare giorno dopo giorno.
“La scorsa settimana abbiamo organizzato una riunione con alcuni cittadini per stilare i punti chiave dello statuto e formulare le richieste della popolazione – aggiunge l’esponente del Comitato – ora siamo in contatto con numerose associazioni del territorio e non solo, per riflettere se ci possa essere una possibilità concreta di collaborare con qualcuna di loro per arrivare al miglior risultato possibile. Infatti, così facendo, sarebbe molto più facile organizzare eventi ed incontri per farci finalmente ascoltare dalle istituzioni”.
Insomma, una situazione che sicuramente farà ancora discutere per molto, i temi sono caldissimi e i cittadini di Colonno non vogliono arrendersi alla chiusura della Regina.
“Noi siamo solo i portavoce della comunità – conclude Flain – a breve probabilmente proporremo una raccolta firme per far capire quanto la questione sia realmente sentita da tutti. Vogliamo semplicemente delle risposte dalla politica, e non dover aspettare fino a non poter più fare niente. Le domande che vorremmo porre sono ancora molte e il tempo a disposizione è sempre meno”.