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Variante Tremezzina, durissimo Butti: “Chiusure notturne, senso alternato, viavai camion. Cose da risolvere prima, non a un mese e mezzo dall’avvio dei lavori”

“Variante Tremezzina: il territorio inascoltato. La cronaca di questi ultimi 4 mesi non lascia spazio ad equivoci e la scelta di sottoporre opzioni, chiaramente vincolate nei fatti, ai sindaci appare fuori luogo e tardiva seppur “di buona volontà”. Chiusure notturne, aperture a senso alternato, camion che vengono e vanno per non si sa quanti mesi. Tutte questioni che andavano negoziate molto tempo prima, non a un mese e mezzo dall’ipotizzata apertura del cantiere”.

Interviene così il deputato lariano di Fratelli d’Italia, Alessio Butti, sulla delicatissima vicenda della chiusura della strada del lago in vista del cantiere. Ne parliamo da mesi (qui tutte le cronache, le denunce e le testimonianze dal lago).

Ecco la nota integrale:

  1. Non ho dubbi che con lo stato d’emergenza decretato per il nostro territorio dal governo – pur finanziariamente offensivo e con un mese di clamoroso ritardo – le istituzioni competenti avrebbero potuto aggiornare il contratto in essere per la realizzazione della variante della Tremezzina evitando la chiusura al transito della statale Regina senza incorrere in guai di natura penale e amministrativa.
  2.  se alcune informazioni “tecniche”fossero state rese pubbliche con tempestività, avremmo potuto in un solo colpo garantire i residenti, i pendolari, i frontalieri, gli operatori economici e i sindaci del territorio che subirà le conseguenze della chiusura della Regina ad ogni tipo di transito per quattro mesi.

  3. Del resto il pool di professionisti da me gratuitamente coinvolto (che ringrazio) conferma che si sarebbe potuto evitare la chiusura al traffico senza ritardi per l’implementazione dell’opera se solo ci fosse stato un minimo di informazione e condivisione. OPERE DI QUESTA IMPORTANZA NON POSSONO ESCLUDERE L’ECONOMIA, GLI AMMINISTRATORI, LE COMPETENZE TECNICHE E LE REALTÀ SOCIALI DEI TERRITORI.

  4. Al momento non è dato sapere se il Trasporto Pubblico Locale, compresa la navigazione, sarà in grado di garantire un’alternativa valida ed efficiente per la mobilità di persone e merci ed eventualmente a quali costi. Al momento non è dato sapere come verrà gestita l’emergenza urgenza, del Centro e Alto Lario, sotto il profilo sanitario.

  5. Non oso pensare cosa potrebbe accadere qualora si ripetesse un evento calamitoso simile a quello di Luglio, ma con la regina chiusa nel tratto interessato ai lavori, magari con la contestuale chiusura dei valichi Italo svizzeri (cosa già accaduta).

  6. In questi casi, lo ripeto da mesi, i sindaci negoziano sempre un “equo indennizzo” per i territori penalizzati. Parcheggi, manutenzione della viabilità ordinaria, servizi… le istituzioni devono farsi carico delle pene delle piccole comunità lariane che subiscono i danni della pessima programmazione.

    Altri aspetti della complessa vicenda sono ancora avvolti da un velo di mistero impenetrabile, cosa di per se assurda se si considera la dimensione dell’opera, la sua indiscutibile utilità e i tempi previsti per i lavori. È un vero peccato perché ANAS ha dimostrato, ad ogni livello, disponibilità e competenza e il consorzio d’imprese aggiudicatario dei lavori non ha mai mancato di ascoltare il territorio. Il mistero s’infittisce se qualcuno tenta di individuare le responsabilità. Ora attendiamo dalla regione la validazione finale del progetto per capire se almeno i lavori potranno partire a inizio novembre rispettando il cronoprogramma .

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. Solito Butti: si lamenta di tutto e di tutti, si erge a unico paladino del territorio, ma alla fine combina ben poco, solo la solita visibilità.

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