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Variante Tremezzina, la difesa del Consorzio SIS: “I soldi pagati? Compensi per la Pedemontana Veneta”

Il Consorzio Stabile Sis di Torino, che si è aggiudicato per poco meno di 400 milioni la realizzazione della Variante della Tremezzina e che nelle ultime ore è accusata dalla Procura di Milano di aver pagato tangenti per oltre 800mila euro a due funzionari Anas, va al contrattacco. E con una articolata nota, rigetta ogni accusa e dà una spiegazione completamente differente anche a motivazione dei soldi pagati. Di seguito, la nota integrale del Consorzio Sis.

Con riferimento ai molteplici articoli e servizi giornalisti di questa mattina, riportati dai mass media, il Consorzio Stabile Sis Scpa, a tutela della propria immagine e della propria reputazione, dichiara che, in relazione all’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Milano, né la Società né alcuno dei propri dirigenti e/o amministratori risultato indagati, né, tanto meno, gli uffici societari sono stati interessati da alcuna perquisizione o sequestro da parte di organi di polizia giudiziaria, che, viceversa, hanno provveduto esclusivamente all’acquisizione di documentazione aziendale, anche contabile pertinente all’indagine in corso, ai sensi dell’art. 248 ccp.

Quanto ai versamenti effettuati dal Consorzio Sis ai signori Stefano Liani ed Eutimio Mucilli classificati dagli organi di stampa, con termine enfatico e diffamatorio, quali “tangenti”, si precisa che tali pagamenti afferiscono alla remunerazione dei medesimi soggetti per le attività svolta quali Collaudatori di un Lotto della Superstrada Pedemontana Veneta, su incarico della Concedente obbligazione contrattuale (oltre che normativa), fisiologica in ogni rapporto concessorio di opere pubbliche, in forza della quale, nella fattispecie, il Consorzio Sis non aveva – e non ha – alcun potere decisionale né in ordine all’individuazione del nominativo dei Collaudatori né in ordine al livello economico dei loro compensi.

Il Consorzio Stabile Sis, al perdurare di tale campagna di stampa diffamatoria e in difetto delle dovute rettifiche, si riserva ogni opportuna azionale a tutela della propria immagina e della propria reputazione nelle sedi meglio viste.

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