(foto di copertina d’archivio)
Dal consiglio comunale di Como si leva una sorta di plebiscito trasversale per l’installazione di autovelox in Napoleona, tema tornato di scottante attualità dopo l’ennesimo incidente (in questo caso mortale) avvenuto lunedì scorso.
La prima a intervenire in consiglio comunale è stata Anna Veronelli, ora in Azione, ma facente parte del Gruppo Misto: “La velocità elevata è causa degli incidenti, il limite dei 50 km/h è rispettato da pochi. Io vengo superata da chiunque, anche dai motorini, oppure quando sono nella corsia a sinistra sono tallonata da chi vuole sorpassare. Credo sia doveroso intervenire prima di un altro morto. E’ inevitabile porre rimedio subito con gli autovelox, che sono un deterrente utile, posizionando anche pannelli luminosi che segnalino la velocità a cui l’automobilista procede, così che magari si possa anche frenare per tempo”.
Stessa linea per il capogruppo della lista civica Insieme per Landriscina, Franco Brenna: “Il problema della Napoleona è banale da risolvere: a Milano, in viale Scarampo c’è un autovelox che già 70 metri prima tutti rispettano, anche chi arriva a 200 km/h. Il mio è un appello rivolto a chiunque vinca le prossime elezioni: mettete due autovelox, uno in salita e uno discesa. Poca spesa, tanta resa”.
Sulla stessa linea anche il capogruppo del Pd, Stefano Fanetti, d’accordo sull’installazione degli autovelox anche sulla scorta della stessa relazione inclusa nel piano del traffico sulla Napoleona. La vedete qua sotto in foto: il testo segnala la velocità dei veicoli come “la principale causa” degli incidenti, anche per quanto riguarda la gravità. E poi, subito dopo, ecco il passaggio centrale: “Data la classificazione della strada e l’impossibilità di realizzare interventi di moderazione del traffico, è necessario prevedere l’installazione di dispositivi per il rilevamento delle violazioni ai limiti di velocità, come consentito dal DM 76/2020”.
Una possibile alternativa, o al limite un intervento parallelo all’installazione degli autovelox, è arrivata dal capogruppo della Lega Giampiero Ajani: “E’ vero che andando ai 50 km/h ti superano anche i mezzi pubblici, ma per ridurre la velocità del traffico si potrebbe fare un tentativo di correzione del curvone sfruttando i terreni comunali adiacenti, per creare un’aiuola centrale che crei un rallentamento forzoso della auto soprattutto in discesa e crei un distanziamento sensibile tra una corsia e l’altra che renderebbe molto più difficili le collisioni tra auto e moto. Servirebbe anche una maggiore illuminazione”.
Infine, l’assessore alla Mobilità, Pierangelo Gervasoni, che ha già sottolineato le questioni problematiche relative agli autovelox ma che ha comunque affermato che “sicuramente, puttosto di avere un’altra vittima, meglio installare gli apparecchi”.
3 Commenti
Creando il dovuto spazio, altrimenti il guard rail diventerebbe una trappola nella situazione attuale…
La cosa più semplice è mettere nel curvone un guard rail a spartitraffico. Qualunque altro sistema non esclude che chi sbanda nel curvone non finisca per investire chi viene dal senso opposto. Il curvone è viscido e pericolosissimo in discesa!!!!!! È così difficile da comprendere?
Gli autovelox permettono anche una certa discrezione nel tararli.
Vero che il limite teorico di 50 non può essere modificato (perchè strada urbana, senza carreggiate separate, etc..), ma il velox potrebbe multare anche solo sopra i 60, o sopra i 65.
Il problema della velocità è causato da quelli che vanno sparati a 80-90 orari, non da chi raggiunge i 55-60.