Vorrebbe incontrare il sindaco, testimoniare quanto vive ogni giorno. Insomma, trasformare i documenti, quegli esposti che poi hanno portato all’ordinanza-coprifuoco, in esperienza diretta, materiale che racconti il problema costante.
Ma soprattutto per spiegare come il provvedimento voluto dal sindaco la stia penalizzando pesantemente. Fabiana Maiorca chiede aiuto direttamente al primo cittadino.
I fatti.
Due giorni fa, su queste pagine, abbiamo raccontato di un’ordinanza del sindaco Mario Landriscina, fortemente sostenuta dall’assessore a Polizia Locale e Protezione Civile, Elena Negretti, e concordata con il prefetto Ignazio Coccia durante uno degli ultimi Tavoli per l’ordine e la sicurezza.
Il provvedimento, in vigore da venerdì scorso, è davvero clamoroso: coprifuoco imposto con chiusura tassativa anticipata alle ore 18 a ben tre locali della zona, il negozio Asian Alimentari al 27/c; la sala scommesse “Gold Bet”, esattamente accanto; e infine lo storico Bar Maiorca all’angolo con via Magenta.
Il tutto, per 40 giorni, con impatto evidente sulle attività economiche. Ma leggendo l’ordinanza, i contenuti del provvedimento appaiono devastanti.
All’origine di questo pugno di ferro calato sul quartiere figura infatti – citiamo passi dell’ordinanza – la presenza di troppi “soggetti ubriachi e aggressivi”, “con avventori colti in flagranza mentre urinavano davanti al portone o contro le autovetture parcheggiate in loco” in particolare dei residenti del civico 27 di via Anzani, giunti “a manifestare timori ad entrare nel proprio portone” per i raduni quotidiani di “decine di persone, principalmente di origine extracomunitaria” (qui la storia integrale).
Nelle maglie del provvedimento è finito, come detto, anche il Bar Maiorca. Che davvero non ci sta. “E’ assurdo che dobbiamo pagare così pesantemente anche noi che non c’entriamo nulla – ha denunciato Fabiana Maiorca – Non abbiamo mai creato disagi, tanto meno i nostri clienti. Figuriamoci: siamo stati i primi noi a chiamare la polizia quando c’è stato qualche problema, proprio perché noi siamo qui da tanti anni e non vogliamo problemi”.
“Ora che succede? – prosegue la giovane titolare – Per noi chiudere alle 18 è un danno pesantissimo, sia economico che d’immagine. Stiamo valutando di fare ricorso, ma abbiamo comunque bisogno di percorsi veloci. Quaranta giorni di coprifuoco per noi sono insostenibili. Stiamo subendo un’ingiustizia enorme, piuttosto che far chiudere tutti sarebbe stato molto più logico aumentare i controlli e i pattugliamenti in zona”. Così la richiesa, (non unica tra residenti e esercenti) di parlare prestissimo con Mario Landriscina.
“Sono disponibile come sempre con tutti i cittadini”, ha risposto il primo cittadino interpellato stamani. “Dite alla signora Maiorca di chiamare la segreteria e prendere appuntamento“.
Sul fronte pratico, ordinanza a parte, come intende intervenire su una situazione tanto delicata?
Gli strumenti di cui disponiamo sono questi, oltre l’ordinanza c’è poco da fare. Certo c’è un ottimo coordinamento con tutte le forze dell’ordine
L’ordinanza, per definizione, ha carattere di “contingibilità e urgenza”. Trascorsi i 40 giorni?
Speriamo di arricchire il nuovo Regolamento di Polizia Locale con il contributo di tutto il Consiglio Comunale. Ma è bene ricordare che non ci sono strumenti eccezionali. Voglio rassicurare però tutta la popolazione, non solo di via Anzani, siamo presenti e consapevoli rispetto a tutti gli allarmi che arrivano dalla città
E’ preoccupato?
Qualsiasi situazione di disagio mi preoccupa. Nel caso specifico siamo oltre la soglia di attenzione, ne siamo consapevoli. Ci sono in corso operazioni complesse e riservate
In che senso?
Le forze dell’ordine lavorano bene e in silenzio
Aumenterete i controlli?
Certo è evidente ma, mi creda, tutta la città chiede esprime esigenze simili. Certo, via Anzani è una situazione eccezionale
Torniamo al Regolamento. In che tempi sarà varato?
Stretti è ovvio ma sono stato già troppo ottimista in altre circostanze ora preferisco essere cauto. Poi non dimentichiamo l’attuazione del Decreto Salvini sulla sicurezza, è importante che entri operativo prima di varare modifiche consiliari. Il rischio è dover riscrivere un documento appena approvato. Comunque l’obiettivo è contrastare ogni forma di illegalità
6 Commenti
Ciao io sono nato in questa via al 27 cera anche l’ufficio del collegamento un fotografo ecc bella via
Se fossi Sindaco, mi recherei personalmente, con assessore e capo della polizia, dalla titolare del bar
Quando inizieranno a prendere le.parti dei comaschi?
Leggere queste notizie su via Anzani e proprio in quella zona dove anch’io ho tenuto un negozio, accanto all’ex Bosisio ora bar in questione, fa veramente male, era una zona tranquilla senza nessun problema, tutti gentili e cordiali. Come siamo ridotti male!!.. Merito di questa accoglienza sconsiderata ed assolutamente non gestita.
Ma se al posto di avere N (dove N é un numero > 5) agenti fissi al tempio voltiano a ciacolare tra loro gli stessi si dividessero e pattugliassero a rotazione continua/casuale tutti i punti critici della città? E se anche i baristi e gli esercizi commerciali smettessero di vendere alcolici alle persone già in evidenti stati di alterazione alcolica?
Concordo …tutta brava gente .quanti bei ricordi !!!
Che tristezza, in questa strada ci sono cresciuto, mio padre era Gigi il barbé, poi c’erano il lattaio sig.Monti e moglie, il “barba” della tintoria e la moglie sempre sorridente, il mitico fruttivendolo Marietto, il Moresi, il ciclista scorbutico (solo con me che gli rompevo le scatole x gonfiare il pallone), il Vago panettiere, il sig.Bosisio e i suo ragazzi, e tanti altri, ci si conosceva tutti, era una piccola comunità, brava gente che lavorava dal mattino alla sera, nessuno aveva paura ad andare in giro a qualsiasi ora.Vedere queste cose fa male al cuore