Quadri che tremano, vibrazioni alle pareti, frastuono di contorno. E’ questa la situazione di estremo disagio al centro di una raccolta di firme dei residenti di via Turati, a Camerlata. I quali, tra l’altro, indicano una causa precisa a loro modo di vedere in questa serie di problemi: l’enorme aumento di Tir e mezzi pesanti in genere che transitano da via Turati – e continueranno a farlo per mesi e mesi – a causa dell’accesso vietato sul viadotto dei Lavatoi. Il caso è stato portato alla ribalta dall’ambientalista comasca Elisabetta Patelli, capolista alla Camera a Como per la lista Insieme, assieme a una residente del posto, Antonella Grianta, referente dei Verdi a Camerlata e per la lista “Insieme per Gori”.
“Gli automezzi sfrecciano a velocità sostenuta per la via Turati, trattandosi di un rettilineo quasi in piano e le case tremano come se ci fosse il terremoto – dice Patelli – I residenti della zona sono stati di colpo investiti da una situazione di ulteriore traffico, inquinamento e rumore che rende loro la vita impossibile. E’ evidente che la strada non ha questa vocazione, forse nemmeno le capacità di carico idonee. Abbiamo inoltrato la richiesta di incontro urgente con il sindaco e il settore della Mobilità per trovare tutti gli strumenti possibili per restituire ai residenti un po’ di vivibilità”.
Un altro tema – anche questo già segnalato a Palazzo Cernezzi – riguarda le condizioni dell’asfalto. In effetti sono ampiamente visibili ad occhio nudo profondi avvallamenti in perfetta corrispondenza con il punto di transito degli pneumatici: il “solco” – almeno 3-4 centimetri nei punti più evidenti – è rettilineo e costante.
“Ma dal Comune – spiega la residente, Antonella Grianta – ci hanno risposto che sarebbero assestamenti dovuti a precedenti scavi. In realtà, secondo noi, quelli non c’entrano assolutamente nulla. E vorremmo che venisse condotta una serie ispezioni sulle condizioni della strada”.