Si allarga la protesta contro il progetto per rifare parzialmente viale Varese e aggiungervi 86 nuovi posti auto. L’iniziativa, come noto, è partita dai privati della Nessi&Majocchi che hanno presentato un preliminare in Comune (qui l’intervista all’architetto Angelo Majocchi).
La giunta Landriscina, che politicamente sostiene l’intervento, ora dovrà dichiarare il pubblico interesse dell’operazione e poi procedere con una gara per selezionare l’impresa.
Nel frattempo, però, prosegue la raccolta firme per bloccare il progetto (si può firmare nel chiosco ai giardini tra Viale Varese e via Cinque giornate, nella portineria del condominio in Viale Varese 83, al Bar Lighthouse di via Garibaldi, all’edicola di piazza Duomo e da qualche giorno anche al Vespa Club; può firmare chiunque risieda in Como).
Per aumentare ulteriormente la “potenza di fuoco”, è possibile che negli ultimi giorni della petizione – presumibilmente il 23 giugno – il fronte della protesta possa allestire un banchetto in centro.
Le sottoscrizioni alla petizione sono già arrivate a quota 200 ma i promotori (sostenuti da ben 8 associazioni ambientaliste che hanno fortemente criticato il progetto) contano di poter aumentare notevolmente il numero finale.
Tanto è vero che, notizia degli ultimi minuti, la raccolta che sarebbe dovuta terminare questa settimana è stata prorogata fino al 24 giugno prossimo.
In questo quadro, lunedì 11 giugno i rappresentanti delle associazioni contrarie al progetto incontreranno l’assessore all’Urbanista, Marco Butti, per un confronto a 360 gradi su un’iniziativa che, per molti versi, è ancora poco noto nei dettagli (sugli elaborati e sulle relazioni l’amministrazione ha posto il vincolo di riservatezza).