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VIDEO Butti-Magatti-Ruffo: clamoroso “requiem” bipartisan sulla Ticosa di De Santis

In realtà, basterebbe dapprima sapere che l’assessore all’Urbanistica Marco Butti, nel corso della commissione comunale dedicata alla proposta di un Hub Creativo per l’area Ticosa avanzata da Officina Como, ha ripetutamente rimarcato che i contenuti e le linee guida di quanto depositato a Palazzo Cernezzi sono sostanzialmente identici al progetto di Multi del 2015; e poi, subito dopo, ascoltare i primi secondi del video qui sotto, in cui lo stesso Butti dichiara morto, sepolto e forse persino decomposto quel progetto ritenuto assolutamente irrealizzabile. Con questi due soli elementi – l’accostamento nettissimo tra la proposta Multi di 4 anni fa (stroncata) e quella attuale dell’imprenditore Paolo De Santis – si capirebbe già che no, almeno secondo il centrodestra alla guida del Comune, l’idea dell’Hub Creativo non ha più alcuno spiraglio per sopravvivere.

E sempre nel video qui sotto, inoltre, si possono sentire in anteprima i dettagli della Ticosa del futuro immaginata dall’assessore (“Non potrà essere soltanto un parcheggio in prospettiva”; “possiamo recuperare anche spunti dal passato, dal progetto presentato nel ’92 ad esempio” e altro ancora).

Ma, in realtà, oggi in Commissione Urbanistica è successo molto di più (anche se tutto e sempre nella stessa direzione). Si è ad esempio saldato un inedito asse tra l’ex assessore all’Ambiente e ora capogruppo di Civitas, Bruno Magatti, e sempre Butti, con il primo che rispetto all’ipotesi De Santis ha parlato addirittura di “un’Opa sull’area che mi lascia molto perplesso; una sorta di autocertificazione dei proponenti che dicono che il progetto è buono perché lo dicono loro”.

E ancora, durissimo: “Faccio una battuta, ma in fondo l’ultima cosa che ha proposto Paolo De Santis sono state le paratie. E poi quando un privato arriva e chiede il diritto di superficie su un’area per 99 anni a me la prima cosa che viene in mente è Villa Erba. E invece dico: vuoi l’area? La compri”.

Butti ha ripetutamente elogiato “i contributi del consigliere Magatti” ma poi ha specificato che “noi puntiamo a un percorso partecipativo per il futuro dell’area: consiglio comunale, categorie, ordini professionali, con il tempo che servirà, non certo in 35 giorni”. Ultima stoccata, quest’ultima, con chiarissimo riferimento alla scadenza nel mirino di Officina Como: il 28 febbraio, data ultima per chiedere i finanziamenti a Fondazione Cariplo per un massimo di 5 milioni.

E ancora, l’assessore: “Nella proposta, che ripeto, è del tutto simile a quella del 2015, non tutto è da buttare. Ma noi siamo pronti ad accettare le critiche per un eventuale no”.

Tecniche ma glaciali anche le parole del dirigente all’Urbanistica, Giuseppe Ruffo, nel rispondere alle domande su quale iter amministrativo seguisse adesso la proposta depositata da Officina Como: “Il percorso oggi non è ascrivibile ad alcuna procedura. E’ una proposta con una relazione allegata, che in questo momento non si riesce a incardinare in nessun procedimento o riferimento normativo”.

E affilata come un coltello anche la presidente della Commissione, Patrizia Maesani (di Fratelli d’Italia come Butti): “Questa proposta è un contributo di idee ma con tutto il rispetto per chi l’ha presentato, non è che adesso chiunque si sveglia e si inventa qualcosa poi può chiedere che inizi un iter amministrativo”.

Insomma, un bombardamento bipartisan sull’Hub della Creatività. Che, peraltro, giovedì sera in Biblioteca, dalle 20.30, sarà presentato per la prima volta pubblicamente alla città dai promotori (qui i dettagli). Dopo oggi, però, la sensazione è che possa essere più un addio collettivo all’iniziativa che l’avvio del rush finale verso il 28 febbraio.

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