Confesercenti Como contesta apertamente la decisione degli organi di sicurezza di chiudere, per la concomitanza con la partita Como-Reggina, gli eventi natalizi delle manifestazioni del capoluogo e di Cernobbio nella giornata di domenica 11 dicembre, penultima prima di Natale (quest’anno il 25 cade nel giorno festivo).
In un video che pubblichiamo integrale sotto e di cui abbiamo tratto i passaggi essenziali, è il presidente dell’associazione di categoria, Claudio Casartelli a prendere posizione.
“Apprendo le decisioni della Questura in merito alla partita – dice Casartelli riferendosi allo stop per gli eventi natalizi di Como e Cernobbio fino alle 19 – Posso comprendere le preoccupazioni ma le attività commerciali contano sulle domeniche per lavorare, in particolare questa del Ponte dell’Immacolata. Chiudere alcune attività e dire state a casa in quel giorno è un segnale brutto e poco comprensibile, vista l’atmosfera che ci dovrebbe essere nel periodo natalizio”.
“Se una partita di calcio crea questi problemi c’è da chiedersi se ha un senso il futuro dello stadio in centro – aggiunge – Pensando che il Como potrebbe anche salire di categoria, il problema potrebbe anche acuirsi e forse c’è da fare una riflessione se vale la pena tenere lo stadio lì o portarlo fuori Como. E bisogna riflettere se ha un senso mantenere le partite di domenica, cioè se è accettabile che una città turistica chiuda quando c’è affluenza anche di persone che vengono da fuori per fruire delle attività aperte anche di domenica. Piuttosto, visti questi problemi, bisognerà dire alla Federazione che il Como può giocare soltanto al venerdì sera, quando non crea disagi. Io da rappresentante di una categoria non posso esimersi dall’essere rammarico e arrabbiato per una situazione che penalizza fortemente le attività economiche che aspettano questo periodo per lavorare”.
“Se il calcio deve essere una situazione di conflittualità, pericolo e allarme – conclude il presidente di Confesercenti – questa non può essere la prospettiva e questo non può essere il percorso per una città a misura di residente e di turista. Non vuole essere una polemica ma una riflessione su una situazione che non più accettabile. O si trova una convivenza serena tra il calcio e le attività del centro oppure si trovino modalità per non influire sulle attività economiche”.
8 Commenti
Piccolo problema, dice @che può comprendere”. Sicuri?
la decisione in effetti appare ridicola,o il Prefetto ritiene che il piano traffico sia drammaticamente insufficiente.Dato che si parla di un massimo di 600 tifosi ospiti basta,come si fa in varie altre citta’,preparare alcuni bus all’uscita dello stadio su cui far salire i sudddetti per portarli alla stazione.
Invece di prendersela col calcio, se la prenda con la questura che si dimostra per l’ennesima volta non in grado di gestire gli eventi.
Gestire è ben diverso dalle misure draconiane a cui siamo abituati, dove per lavarsi le mani utilizzano il classico approccio “tutto chiuso”.
Ma che bello vedere Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti e da sempre orgoglioso supporter della Lega comasca e del Rapi, fare gli interessi degli esercenti e non della Lega comasca e del Rapi, da sempre attenti ad arruffianarsi ogni nicchia possibile di potenziali elettori.
Viva Casartelli
Viva lo stadio fuori città
Viva Babbo Natale
Se ci fosse la disponibilità a considerare il problema da tutte le sue angolazioni, non stupirebbe che le Autorità dello Stato con tale provvedimento intendano garantire la pubblica sicurezza. Garanzia che, fino a prova contraria, viene prima di ogni pur legittima anche se un po’ tardiva rivendicazione. E, probabilmente, l’aver verificato la seria difficoltà dell’Amministrazione comunale a predisporre un adeguato Piano del traffico e della sicurezza avrà avuto la sua importanza nel processo decisionale.
Pecato adesso che non c’è più il Pos!!!!!
Sono certo che la Federazione non vedeva l’ora di ricevere i preziosi suggerimenti dell’ineffabile Casartelli ….
Il calcio-businness fa girare più soldi che i piccoli commercianti…