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Come al cineforum di Fantozzi, il papà spezza il tabù: “Le mense non sono un’eccellenza”

Come abbiamo dato ampiamente conto ieri (qui il servizio), l’affollata assemblea tra sindacati, genitori e personale delle mense comunali di Como andata in scena mercoledì sera alla scuola Parini ha mostrato un fronte sostanzialmente compatto per il “No” all’esternalizzazione di 1.800 pasti su 4mila totali da parte dell’amministrazione. Una scelta motivata da Palazzo Cernezzi con l’impossibilità di rinnovare 47 contratti a tempo determinato in scadenza a giugno, ma avversata da Cgil, Cisl e Uil – così come da molte mamme e molti papà – per il timore che la preparazione dei pasti appaltata ai privati possa incidere sulla qualità del servizio. Il timore, in particolar modo, riguarda gli effetti che potrebbero avere sulla bontà dei cibi la loro preparazione in cucine lontane e il successivo trasporto nelle scuole interessate. Per tentare di impedire che il Comune imbocchi senza altri indugi questa strada, i sindacati hanno rilanciato con forza la proposta di realizzare un punto unico di cottura nelle cucine dell’ex ospedale Sant’Anna: soluzione che non eviterebbe la questione del trasporto dei pasti ma che viene ipotizzata sempre con l’impiego di personale comunale, senza privatizzazione.

Proprio oggi, peraltro, i sindacati hanno scritto al Comune una lettera congiunta per chiedere “di discutere del futuro della ristorazione scolastica in un’assemblea tematica (esplicitamente prevista dallo Statuto Comunale)”. Inoltre nel documento viene sottolineato che “altrettanto sentita è la necessità di garantire l’attuale gestione, attraverso il rinnovo dei contratti a termine, per la prossima stagione scolastica. Siamo quindi a formulare le seguenti richieste: convocazione urgente assemblea tematica; assunzione tempi determinati anno scolastico 2018/2019; conferma dell’attuale sistema di gestione; apertura di una riflessione sul futuro delle mense comunali”.

Fin qui, dunque, la cronaca. Che però noi vogliamo mostrare in tutte le sfaccettature. Ed è per questo che – proprio dalla serata di mercoledì scorso – proponiamo anche un video decisamente controcorrente. Si tratta di un papà con la figlia iscritta alla seconda elementare di Rebbio e che è anche componente della Commissione Mense della stessa scuola. Ebbene, con un coraggio notevole – e sottolineato anche l’altra sera – il papà ha preso il microfono e, sostanzialmente unico e solitario, ha fatto a pezzi il mito del “servizio mensa scolastica come eccellenza perché non lo è”, sfidando urla, fischi e contestazioni. Non solo: nel corso del discorso, il papà ha anche affermato esplicitamente di vedere “nella privatizzazione anche una possibile opportunità” e non soltanto un problema, peraltro sottolineando che se molti dubbi sull’esternalizzazione sono legati al trasporto dei pasti, la soluzione della cucina unica all’ex Sant’Anna non risolverebbe il problema.

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