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VIDEO Como, il progetto di Acinque per la Ticosa si chiama Energy park: parcheggi, fotovoltaico, ponti e velostazione

Quarantadue anni dopo la chiusura della Tintostamperia Ticosa con la successiva acquisizione dell’area da parte del Comune di Como, pare ci sia la svolta. Dopo decadi di progetti volatilizzati con idee delle più diverse, finanche eccessivamente eccitate e spesso tenute insieme a colla e fantasia, sembra davvero a un passo l’ipotetica rivoluzione (al netto ovviamente degli iter, della gara e di ogni passaggio formale, del cantiere, vedi sotto le tabelle).

Insomma, oggi Acinque ha presentato con l’amministrazione cittadina il progetto di partenariato pubblico/privato denominato Energy Park che comprende, tra le molte cose, posti auto, fotovoltaico, ponti stradali, rotonda, spazi commerciali, verde e area giochi per bambini.

“NON E’ SOLO UN PARCHEGGIO”

“Quattordici mesi fa è stata fatta richiesta di accesso agli atti per avviare un parternariato pubblico/privato da Acinque – ha spiegato il sindaco di Como, Alessandro Rapinese – è un’azienda che conosciamo bene, che stimiamo, che ha realizzato numerosi progetti. Progetti che come questo sono un enorme dispendio di energie e risorse, non si formulano con leggerezza queste proposte, devi sapere che amministrazione hai di fronte e noi abbiamo messo la Ticosa al punto uno del nostro programma. Nel 2012 abbiamo perso il parcheggio Ticosa e tutta la zona, a partire da via Milano Alta, ha perso attrattività, ora riconnettiamo quest’area al centro cittadino”.

“La missione di Acinque – ha evidenziato l’Ad, Stefano Cetti – è creare valore condiviso sui territori che occupa, l’azienda non vuole solo distribuire dividenti ma progettualità sui territori. Questo è un progetto sostenibile, coerente con la tassonomia europea che, tra le altre cose, creerà un enorme risparmio di Co2, 400 tonnellate all’anno. Non parliamo solo di un parcheggio ma di una riconversione urbana”. L’assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Ciabattoni, ha spiegato come: “Questo intervento di riqualificazione urbana sviluppa tre linee guida. La prima è la funzione territoriale del parcheggio, fondamentale per gestire il flusso urbano generato da chi cerca un posto auto. La seconda è il parco per la produzione del fotovoltaico, la terza il piano della zona con un ridisegno dell’assetto stradale e della mobilità degli utenti. Non è solo un parcheggio ma migliorerà il contesto urbano”.

FOTOVOLTAICO, VERDE, COMMERCIALE, VELOSTAZIONE, BONIFICA E DUE PONTI

Il progetto – 27 milioni di investimento di cui 10 messi in campo dalla multiutility – oltre a ricavare un ampio spazio per la sosta di auto, bus, camper e biciclette per complessivi 958 stalli, ridisegna la mobilità dell’area, riconnettendola al tessuto urbano attraverso una passerella pedonale collegata al cimitero Monumentale e l’introduzione di nuova rotatoria all’altezza dell’incrocio fra via Grandi e viale Roosevelt; “una soluzione frutto delle accurate analisi del traffico svolte da Acinque nella fase di studio”.

“L’area a posteggio – ha spiegato Iacopo Picate, amministratore delegato di Acinque Innovazione – sarà immersa nel verde (6 mila metri quadrati pensili e 6.200 metri quadrati a raso) e alimentata da un impianto fotovoltaico (5 mila metri quadri, con la capacità di 1 MW). L’illuminazione sarà a led. Tutte le soluzioni adottate – ha rilevato Picate – consentiranno di risparmiare l’emissione in atmosfera di oltre 400 tonnellate di Co2 l’anno”. L’area sarà presidiata da un sistema di videosorveglianza ai fini della sicurezza e vivibilità. Il programma prevede anche la creazione di un hub commerciale di oltre mille metri quadri, velostazione e colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici. La realizzazione, che sarà preceduta da una bonifica di 5400 metri quadrati (solo per questa voce il costo è di 8 milioni di euro), “si innesta nel compendio in maniera calibrata, rispettosa oltreché del contesto viario e ambientale in cui insiste anche dell’impatto urbanistico”. Gli attraversamenti previsti sono tre, due dei quali saranno ponti (ovviamente accessibili alle persone disabili): uno in via Grandi, l’altro nei pressi della Questura, subito dopo anche un attraversamento a raso.

LA SANTARELLA NON E’ NEL PROGETTO

Il piano di Acinque “non ricomprende ma tiene conto della futura riconversione della Santarella”. In questo senso il sindaco ha chiarito: “Certo che vogliamo ristrutturale la Santarella ma questa città ha molte urgenze, per stanziare cinque milioni basta una firma ma sono soldi che andrebbero sottratti ad altro. Sto aspettando dall’assessore Doria il rendiconto 2023, faremo una fotografia sull’Avanzo e l’Avanzo libero. La Santarella sarebbe la ciliegina sul progetto Ticosa ma, ripeto, il fabbisogno della città è ampio”.

I 27 MILIONI TRA PRIVATO, PUBBLICO E POSSIBILI INVESTITORI

Del totale dell’investimento, come scrivevamo, 10 milioni saranno messi da Acinque, i restanti 17 per parte pubblica. Quindi il progetto prevede, al momento, che siano in capo al comune di Como. In questo senso, a domanda diretta, il sindaco Rapinese ha spiegato: “Dato l’andamento dei progetti in città, per esempio Villa Olmo e Serre, a oggi l’amministrazione di Como rappresenta per i possibili finanziatori una Tripla A. Oggi chi dà soldi al Comune di Como, penso a Fondazioni e Enti Pubblici, sa che il denaro non viene buttato. Ovviamente sono già in corso interlocuzioni e io stesso faccio presente che è l’occasione di far parte di un progetto di elevatissimo valore. In ogni caso abbiamo la capacità economica”.

LA GARA, I TEMPI

Dopo l’iter amministrativo (vedi sotto) la il progetto di Acinque andrà in gara secondo il modello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In sostanza i concorrenti della multiutility lavoreranno sul progetto presentato presentando offerte migliorative anche dal punto di vista tecnico-qualitativo ed economico. In questo secondo caso se l’offerta sarà migliore della proposta formulata da Acinque quest’ultima, avendo la prelazione in quanto proponente, potrà adeguare la propria. Qui l’iter amministrativo riassunto:

LA SINTESI DEL PROGETTO PER IMMAGINI

TEMPISTICA SIMBOLICA

La data di presentazione del progetto, il 26 gennaio, ricorrenza dell’abbattimento dei resti dell’ex tintostamperia, è fortemente simbolica e prefigura una tempistica sfidante. L’obiettivo è completare l’opera entro inizio 2027.

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27 Commenti

  1. Una volta si parlava di interrareviaGrandiper ricucire via Milano alta e toglierla dal degrado. Ora si progettano sovrapassi che nessuno userà mai( come anche i sottopassi) oltretutto con ascensore da prendere per salirvi. Ascensori che saranno sempre guasti (vedi cimitero – stazione centrale) e faccio i miei auguri a chi li prenderà la sera !

  2. Se mega parcheggio deve essere,si potrebbe valutare di costruire una stazione unica FS,Trenord…usando S.Giovanni solo come hub merci,eliminando passaggi a livello di Como Borghi-viale Lecco…anche se suddette stazioni,hanno un loro fascino dal punto di vista turistico…

      1. Cosi come sono è un po dura,andrebbero unificati a Camerlata…quindi l’iter,costi,gestioni eccecc…lo so,ho volato un po alto…più fattibile fermare il treno a Como Borghi,e liberare l’incrocio di via Carloni e viale Lecco

  3. Progetto carino (i rendering, si sa, sono sempre più belli della realtà) ma tutti quei soldi per un posteggio (il succo è quello)? Il contributo a carico del Comune mi pare piuttosto elevato. Siamo proprio sicuri che convenga, finanziariamente parlando? 17 milioni è una cifra oggettivamente importante, con la quale si potrebbero finanziare interventi sicuramente più urgenti ed utili alla collettività.

  4. facendo i calcoli sono 30000 euro a parcheggio, due terzi dei quali pagati dal comune, i proventi della sosta andranno ad A5 e la città otterrà più traffico, una rotonda e una velostazione senza viabilità dedicata (tanto è solo per il green washing).

    1. arriverà, tranquillo, magari in una formula light come fa Esselunga a Milano,
      e poi arriveranno roadhouse, tigotà, arcaplanet e magari qualche B&B scarso, così via Pasquale Paoli si alleggerisce e si intasa di più qui
      tanto i parcheggi ci sono, no?

  5. Non sono un architetto, non mi sbilancio; ma dai prospetti pubblicati qui sembra che la Santerella sia più che parzialmente coperta dai nuovi edifici, che verrebbero costruiti proprio a ridosso… non mi pare una genialata. Io, comunque, avrei preferito un’area prevalentemente verde, ma pazienza.

  6. E se invece costruissero un bel autosilo di auto ce ne starebbero un bel po’ e l’area intorno che rimane e non è poca un bel parco che ce ne bisogno no?????

  7. Premesso che mi sembra in linea con i rendering del progetto Landriscina, noto che qualcuno dei relatori era già un frequentatore dei corridoi di Palazzo Cernezzi ai tempi di Bruni. Curioso che il Sindaco Sceriffo abbia scelto come partner proprio una realtà contro la quale aveva combattuto per i patti parasociali e su tante altre questioni….

  8. Come al solito tutti urbanisti, architetti ed ingegneri…solo capaci a criticare.
    Io farei un bel tavolo di confronto e lascerei tutto così per i prossimi 20 anni.

  9. Perfetto per un autogrill in zona Lazzago: posteggi a raso coperti con pannelli, sovrappasso pedonale (forse quello di via Badone non ha ancora insegnato che i pedoni difficilmente lo userebbero), rotatoria d’ingresso e per dare un tocco green, qualche alberello qua e là!

    1. Dalla mappa sembrerebbe proprio di no, la svolta in via Italia Libera nella cartina è prima della rotonda e quindi permessa solo a chi viene da San Bartolomeo.

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