Sono tante le imprese che, grazie alla fase 2, hanno potuto riaccogliere i propri dipendenti per ricominciare a lavorare a pieno ritmo.
Tra queste c’è la Gentili Mosconi spa, nata nel 1988 grazie a Francesco Gentili e Patrizia Mosconi, oggi punto di riferimento internazionale per la produzione di tessuti esclusivi per l’alta moda e il pret à porter femminile, oltre a una divisione Home di lusso.
Ospite a ComoZero VideoTalk, l’ad Francesco Gentili ci ha parlato dell’impatto del lockdown sulla sua attività e delle prospettive di ripartenza per il settore.
L’azienda, dopo una chiusura anticipata al 16 marzo decisa dalla dirigenza per tutelare la salute dei collaboratori, è potuta ripartire il 27 aprile al 20% grazie alla forte componente di export.
“All’inizio l’impatto è stato limitato, finché riguardava le chiusure cinese e italiana, ma quando ha colpito tutta l’Europa e l’America è stato sicuramente importante – spiega Gentili – Ora è difficile dirlo, ma stimo che mediamente perderemo un 25-30% del lavoro”.
Grazie all’utilizzo degli strumenti digitali, l’azienda è riuscita comunque a mantenere un buon livello di smart working per molte sezioni, tra cui l’ufficio disegni e quello di ricerca. “In questi 40 giorni di chiusura abbiamo finito le disegnature di alcuni clienti molto importanti, lavorando con la stessa praticità da casa – continua Gentili – Ci ha sorpreso perché non eravamo abituati e non ne avevamo l’esperienza. Siamo riusciti a rimanere collegati e ho usato questo periodo per riflettere, sicuramente qualcosa dovrà cambiare e i ritmi che sostenevamo non saranno più attuali e condivisibili in futuro”.
Da lunedì 4 marzo, la Gentili Mosconi è ripartita al 100% ed è pronta ad affrontare questa nuova fase. “Le parole chiave dell’apertura devono essere reattività ed elasticità, ma lo scopriremo man mano quando capiremo come si sta evolvendo il nostro mondo – così l’ad della Gentili Mosconi – La preoccupazione per il domani c’è, ma abbiamo cercato di tranquillizzare e mettere in sicurezza i nostri collaboratori, che erano comunque felici di rientrare per la familiarità dell’ambiente di lavoro e la possibilità di riappropriarsi di un pezzetto di vita”.
“Alcune strade ci sono state indicate da designer come Armani, che auspica che la merce ritorni nei negozi nei tempi giusti e che si torni a fare due stagioni all’anno, con lusso e pret à porter – conclude Gentili – Tutti vogliamo essere persone migliori in un mondo migliore, mi ha fatto piacere notare il senso civico del popolo italiano. Questo non è il tempo delle polemiche ma delle coscienze, abbiamo tanto da imparare e da migliorarci”.