Se così fosse – e stando alle parole di chi sui bus viaggia ogni giorno – sarebbe veramente una beffa. A tre giorni dall’ennesima aggressione a due autisti di Asf da parte di un gruppo di stranieri che non voleva pagare il biglietto (4 arrestati, i due lavoratori in ospedale per medicazioni e cure) emerge un dettaglio su mezzi dell’azienda destinato a far discutere.
La facilità con cui – anche in altri casi – i malintenzionati raggiungono i conducenti dei pullman in caso di lite è da tempo un punto cardine nel discorso sulla sicurezza a bordo. Anche negli ultimi giorni, ad esempio, la “blindatura” delle cabine con vetri antisfondamento è stata invocata sia dagli autisti (qui), sia dalla stessa Filt Cgil (qui).
E non basta, perché la stessa Asf – con questo comunicato – si era espressa così: “Sui nuovi autobus, inoltre, il sistema di protezione della zona guida è più sicuro in quanto il vetro divisorio è più alto, a maggiore tutela dei conducenti”.
Il video che riceviamo e pubblichiamo, però, sembrerebbe dire cose diverse.
Il filmato si riferisce a uno dei 10 mezzi appena acquistati dall’azienda di trasporto comasca e in attesa (presumibilmente a giorni) di essere messi in strada per le linee extraurbane.
Le immagini, però, sembrano chiare (così come il commento audio dell’autore): la cabina, a dispetto della presenza di uno sportello d’accesso che, chiuso, può costituire un mini-intralcio sulla strada del balordo di turno, nei fatti non supera l’altezza della vita dell’autista al volante. Nei fatti, lasciando il posto guida ancora largamente scoperto e dunque raggiungibile senza particolari difficoltà da eventuali malintenzionati.
In linea teorica, ovviamente, prima della messa in strada i nuovi mezzi potrebbero essere ulteriormente adeguati e le cabine rese meno accessibili dall’esterno con un intervento in più, pensato ad hoc. Un’opzione che a oggi non risulta ma che – stando alla nota diffusa due giorni fa – Asf non pare escludere in assoluto.