Son lontani i fasti degli zampilli alti e vigorosi, delle luci notturne rifratte in triliardi di gocce. Son lontani i fasti per molte cose nella bella Como che un po’ si celebra e un po’ arranca.
Così, in un sabato di luglio, qualche turista si lascia andare allo stupore di un “How is it possible?”.
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E’ indiscutibilmente uno dei simboli della città e della città turistica. E, altrettanto indiscutibilmente, è un peccato trovarla silenziosamente spenta accarezzata da un letto di fango rattrappito.
La fontana di viale Geno sta lì, sonnecchiosa e dimenticata da molto. Anni fa il primo grosso intervento di restauro da Amici di Como, poi, in successione altri interventi. La si accese, la si spense, più o meno ciclicamente.
“E’ un simbolo della città – dice l’assessore Vincenzo Bella – mi rendo conto che non ha alcun senso tenerla spenta, soprattutto in questa stagione”.
Il bando per la gestione di tutte le fontane e i fontanili della città è stato assegnato, in via definitiva, da poco. “Siamo alla firma del contratto, manca davvero poco – aggiunge Bella – per questo mi voglio impegnare a riaccenderla in agosto”.
Un commento
Ma io ieri sera (sabato) l’ho vista accesa. O avevo le traveggole?