Imprevisti e sorprese fanno crescere tempi (un mese) e costi (sebbene di poco) del restauro delle statue, della fontana storica e del tempietto dell’amore di Villa Olmo a Como. Come noto, gli interventi in questione vennero avviati il 7 settembre del 2023 ma nel corso d’opera sono emersi diversi fattori che hanno costretto a un allungamento dei tempi e una parziale crescita della spesa prevista da Palazzo Cernezzi.
Nel dettaglio, il Direttore dei Lavori del cantiere ha disposto alcune modifiche non sostanziali, che comunque rientrano nel limite del 20% dell’importo previsto per ciascuna categoria di lavorazione e nel limite del 10% dell’importo contrattuale.
In particolare, questi gli eventi inattesi:
– dopo la rimozione degli strati sovrapposti sul fondo della vasca della fontana, è stato scoperto un lastricato lapideo di pregio, che si provvederà a valorizzare modificando il sistema di rivestimento inizialmente previsto;
– relativamente a due statue, le prove di pulitura e consolidamento hanno evidenziato la necessità di utilizzare tecniche leggermente diverse rispetto a quelle progettate, al fine di assicurare un risultato più adeguato sotto il profilo estetico e conservativo;
– infine, in seguito agli scavi e all’apertura dei sottoservizi nelle vicinanze della fontana, si provvederà a rivedere le soluzioni impiantistiche elettriche e idrauliche, così da ottimizzarne le funzionalità e ridurre l’impatto sul manufatto storico.
Per quanto concerne poi le varianti in corso d’opera per altri imprevisti verificatisi in corso d’opera, sono emerse ulteriori necessità dovute a fatti che non potevano essere previsti in fase progettuale e che richiedono un adeguamento dell’intervento (con un limite massimo pari al 20% dell’importo contrattuale. In particolare:
– presso il Tempietto Neoclassico, è stato rinvenuto inaspettatamente un pavimento originario in pietra, che si intende recuperare e restaurare in accordo con la Soprintendenza, riportandolo alla sua quota storica;
– inoltre, grazie all’installazione dei ponteggi, è stato possibile osservare alcuni ulteriori danni e degradi alle superfici lapidee e alle decorazioni della cupola, che richiederanno un’integrazione degli interventi di restauro, sempre con l’approvazione della Soprintendenza.
Complessivamente le modifiche e la varianti comportano, al netto del ribasso d’asta del 13,60%, un aumento dell’importo contrattuale di € 20.436 (Iva esclusa) rispetto al precedente valore di € 128.412 (IVA esclusa), con una variazione percentuale del + 15,91% per un importo rideterminato in € 148.848.