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“Viveva e combatteva incredibilmente la sua malattia, poi il covid infame l’ha portata via”. Così il dottor Vallo piange la sua paziente

Di Giuseppe Vallo, il dottor respiro del Cof di Lanzo, abbiamo scritto spesso. Medico e uomo di grandissima competenza, cuore gigante, amatissimo dai suoi pazienti. Oggi riportiamo il dolore che ha voluto rendere pubblico in queste ore. La morte di una paziente, incredibilmente sopravvissuta per anni a gravi patologie e oggi uccisa dal covid:

Giorni fa la pandemia mi ha portato via uno dei miei calabroni. Si un calabrone é un insetto che, secondo un ingegnere aeronautico (McMastes) del 1930, non avrebbe potuto volare eppure, si diceva, questo il calabrone non lo sa e quindi continua a volare (in realtà erano sbagliati i calcoli di partenza). Beh, E. era il mio calabrone, la conoscevo e la curavo dal 2015 , aveva una tac polmonare così compromessa che si faceva fatica a pensare a come facesse a respirare: eppure E. respirava, con il supporto dell’ossigeno, e conduceva la sua vita normale badando a suo marito, alla sua casa, alle sue galline e pur se con alti e bassi affrontava ogni avversità con quel sorriso che rimarrà nel mio cuore.

E. mi chiamava tutte le volte che non stava bene, si presentava con le sue ali da calabrone e tra terapie e ricoveri continuava a volare nella sua vita in quell’equilibrio instabile che la sua malattia le concedeva. Per voi E. sarà un soggetto fragile, una settantenne (sì, aveva da poco compiuto i 71 anni) fragile di quelli che definite morte con il covid ma non di covid eppure il mio calabrone si é arresa solo a questa infame malattia che l’ha strappata all’amore di suo marito e a quello di sua figlia.

Il mio calabrone non si sarebbe arreso per altri anni ancora e avrebbe volato intorno a me sbeffeggiando le leggi della medicina. Questo porta via…questa é una delle storie di quei numeri che leggete tutti i giorni accanto alla parola MORTI. Io ricorderò sempre il sorriso della mia E., le sue uova fresche che mi portava in visita, e le sue parole ” dai dottore tutto sommato non sto male” anche quando chiunque di noi si sarebbe lasciato andare.

Il mio calabrone ha smesso di volare ma il profumo dei fiori su cui si era posato rimarrà intorno a me per sempre ed io lotterò sempre affinché altri calabroni non cadano.
Buon viaggio E. il tuo dottore ti saluta per l’ultima volta.

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