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Attualità, Politica

“Vogliono fare un altro muro”, sulle paratie durissima accusa di Svolta Civica

“Fioriere alte 70 cm dal piano della passeggiata a lago, ovvero esattamente l’ingombro che aveva il muro che spuntò nel 2009 e che produsse la rivolta dell’intera città”, così denuncia il gruppo di Svolta Civica a Palazzo Cernezzi.

In una mozione depositata a Palazzo Cernezzi, i consiglieri di Svolta Civica, Barbara Minghetti e Vittorio Nessi chiedono alla giunta di intervenire immediatamente per bloccare un progetto che, stante alle prime indicazioni dicono “andrebbe a oscurare la vista del lago dalla città. A undici anni dal famoso muro scoperto dal pensionato Innocente Proverbio, concorsi di idee internazionali finiti nel cassetto, progetti ben fatti cestinati per mere questioni politiche, siamo tornati al punto di partenza: ovvero ostacoli alti 70 centimetri che impediranno la vista del lago”.

Ricordiamo che su queste pagine, nei giorni scorsi, abbiamo anticipato tutti i contenuti disponibili: QUI e QUI.

Ecco il testo della mozione:

I sottoscritti consiglieri Barbara Minghetti e Vittorio Nessi, Svolta Civica,
espongono quanto segue.

C’è un numero che aleggia sul destino della nostra città e ci allarma non poco. Il numero è 70 e corrisponde all’altezza in centimetri, delle fioriere previste dal progetto di arredo del lungolago recentemente approvato dalla giunta cittadina. Settanta centimetri, per chi l’avesse scordato, è esattamente l’altezza del muro che 12 anni fa spuntò dal nulla, a firma dell’assessore Caradonna e dell’ingegnere Viola.

In altre parole, ci risiamo: il lungolago verrà oscurato alla vista, questa volta non da un muro, ma da fioriere di cemento. L’esame dei primi dati pubblicati ci restituisce la sconfortante immagine della maledizione che ha aleggiato sul progetto sin dalle prime battute: l’invisibilità del lago.
Come si ricorderà l‘esecuzione dei lavori fu sospesa quando un pensionato rivelò che sul lungo Lario Trieste era in corso la realizzazione di un muretto anti esondazione che dall’altezza di 70 centimetri andava degradando sino a quota zero in direzione dei Giardini Pubblici per riequilibrare la naturale pendenza del suolo.

A distanza di dodici anni, dopo che Regione e Comune si erano persino impegnati a bandire concorsi di idee per portare sul Lario i migliori architetti del mondo, siamo tornati al punto di partenza. “Non è tollerabile la sottrazione della visione del lago ai passanti” si disse allora e il perentorio messaggio fu ribadito più volte in Consiglio Comunale. Dopo le note traversie si è arrivati al nuovo progetto predisposto dalla Regione Lombardia e a un nuovo studio dell’arredo del Lungo Lago commissionato dalla Giunta.

E dire che un progetto di qualità era già stato commissionato dall’amministrazione Lucini; un progetto che risolveva il tema legato agli spazi verdi e alla visibilità sul lago mediante la previsione di vasche per contenimento di arbusti ed erbacee posizionate a raso pavimento.
Invece, la proposta dell’architetto Semola ripropone il problema che era stato all’origine della sospensione dei lavori. Al posto del muretto degradante e delle panchine fisse, ora lo sguardo dei passanti è intercettato da 16 ingombranti fioriere alte 70 centimetri (come il famoso muro ma non degradanti, di lato variabile di mt 2,5 – 3,5 e 4,5 e per tutta la lunghezza del Lungo Lago) sormontate da una struttura leggera in acciaio che ne aumenta l’ingombro oltre a un’area di metri 7,5 di diametro posta all’altezza di piazza Matteotti. Il tutto a ostruire la vista del lago.
A queste si sommano ben 70 panchine prevalentemente con schienale poste su due file all’ombra dei tigli che chiudono definitivamente la vista delle acque.

Insomma, quello che una volta era un ostacolo parziale e degradante ora è diventata una barriera impenetrabile allo sguardo e per giunta di ben scarsa qualità architettonica.

P.Q.M.

I sottoscritti impegnano il Sindaco e la Giunta

a intervenire sulla progettazione degli arredi per impedire che, in qualsiasi modo, venga ostruita la vista del lago da posizione esterna alla passeggiata.

Como, 20 dicembre 2021

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3 Commenti

  1. Avrete anche ragione ma dopo tutti questi anni e guai giudiziari non se ne può più. A maggio quando saranno al governo cittadino cambieranno progetto

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