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Assegno di frontiera e agevolazioni per le imprese: ecco la Zona economica speciale. Si parte nel 2026 con 60 milioni di euro

Si profila un passo decisivo per il futuro dei territori sulla fascia di frontiera con la Svizzera. Durante la notte appena trascorsa, il Governo ha assunto formalmente l’impegno per la costituzione di una Zona Economica Speciale (ZES) interamente dedicata alle province di Varese, Como, Sondrio e Verbano Cusio Ossola.

Il provvedimento – come anticipato da Varesenews – giunge a seguito dell’accoglimento di un ordine del giorno approvato alla Camera dei Deputati e illustrato dall’onorevole Stefano Candiani che ha definito l’iniziativa come “una novità particolarmente importante per le aree di confine”.

Provvedimento che nasce dalla necessità di definire un sostegno strutturale ai territori di frontiera. L’impegno è stato concordato direttamente con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Sul piano economico, le risorse destinate alla nuova ZES deriveranno da due canali principali:

  1. Il surplus dei ristorni dei lavoratori frontalieri.

  2. I fondi già previsti dall’articolo 11 della legge di ratifica dell’accordo fiscale tra Italia e Svizzera.

“Parliamo di parecchie decine di milioni di euro”, ha sottolineato Candiani, precisando che si partirà da circa 60 milioni di euro già per l’anno in corso, cifra destinata a crescere progressivamente fino a superare i 100 milioni di euro nel giro di un biennio.

Il modello della ZES per le aree di confine ricalca la struttura già adottata per il Mezzogiorno e recentemente estesa a Marche e Umbria. La strategia si articola su due assi fondamentali:

  • Sostegno ai Lavoratori (Assegno di Frontiera): È prevista l’introduzione in busta paga di un premio salariale specifico per i lavoratori residenti in Italia. L’obiettivo è ridurre il divario retributivo con il mercato del lavoro svizzero, rendendo più attrattivo l’impiego presso le aziende situate sul versante italiano del confine.

  • Agevolazioni per le Imprese: Sono previsti incentivi fiscali e crediti d’imposta che potranno oscillare tra il 50% e il 60% per le società che avviano nuove attività produttive o sviluppano quelle esistenti nei territori di confine.

L’obiettivo dichiarato è creare condizioni competitive in grado di attrarre e trattenere l’economia sul territorio, evitando che il capitale umano e le imprese vengano assorbiti dal mercato d’oltreconfine o si spostino verso aree meglio collegate.

L’onorevole Candiani ha rivendicato la solidità della proposta: “Non è una proposta campata per aria, ma il frutto di un disegno di legge già presentato nella precedente legislatura. La differenza, oggi, è il sostegno convinto del Governo e la disponibilità di risorse significative”.

“Per la prima volta – conclude Candiani – si passa da un sostegno negoziato di volta in volta a un meccanismo definito e stabile. La nuova ZES può essere vista come un vero e proprio ancoraggio economico: come un’ancora impedisce a una nave di andare alla deriva, così questi strumenti servono a mantenere imprese e lavoro saldamente sul territorio italiano”.

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