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Zona bianca (e la Lombardia c’è): intesa Regioni-Governo sulle regole. No coprifuoco, sì mascherina. Il dettaglio

Prima di tutto il passaggio centrale del documento:

Fermo restando il rispetto degli obblighi di legge in zona bianca relativi all’utilizzo delle mascherine, al distanziamento per scongiurare gli assembramenti, all’aereazione e alla sanificazione e la necessità di assicurare un attento monitoraggio dell’evoluzione dei contagi nei singoli territori regionali, si ritiene opportuno condividere sin d’ora le seguenti misure per la zona bianca: superamento delle limitazioni orarie alla circolazione e alle attività; anticipazione al momento del passaggio in zona bianca delle riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la riapertura in un momento successivo.

Ecco l’architrave dell’intesa Regioni-Governo sulla zona bianca, di fatto l’anticamera ultima della fine delle restrizioni.

Come anticipato dal presidente regionale Attilio Fontana Como e Lombardia sono già nei fatti in una condizione bianca.

Covid, l’annuncio di Fontana: “Lombardia da zona bianca. Può scattare tra 2 settimane”. Via (quasi) tutti i divieti

Insomma, mascherina, areazione e sanificazione dei locali, distanziamento e monitoraggio contagi. Poi nelle zone bianche sarà tutto aperto e senza coprifuoco. Così recita il documento delle Regioni che scandisce le regole.

Già oggi la zona gialla è meno restrittiva rispetto al passato e assomiglia molto alla bianca. Inoltre lo stop al coprifuoco, è noto, finirà per tutti il prossimo 21 giugno. Da subito per chi si trova in bianco.

Certo i protocolli restano in vigore per ristorazione, commercio, etc.

Unico stop ancora in vigore è quello per le discoteche, evidentemente considerate ancora a rischio.

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