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Zona stadio, il Pd: “Ztl, promenade, no supermercati, navette”. Poi sfogo di Cosenza: “Como narcotizzata”

Ztl attorno allo stadio di Como (con una nuova velostazione ma senza nuovi autosili attrattori di traffico, puntando piuttosto su aree di sosta esterne collegate tramite trasporto pubblico e navette), una promenade riqualificata che unisca la passeggiata di Villa Olmo ai giardini a lago tramite una riqualificazione di viale Puecher (quest’ultimo senza auto), il mantenimento delle altezze attuali del Sinigaglia per preservare lo skyline attuale e le altre architetture razionaliste, un impianto che sia polivalente e più aperto e fruibile di oggi, sì a bar, ristoranti e piccole attività economiche ma no categorico alla media o grande distribuzione, un piano generale di sicurezza per tutelare anche i residenti “perché non siano imprigionati durante le partite”. Queste le principali proposte del Pd per il futuro dello stadio Sinigaglia di Como – ovviamente considerato nella zona attuale, senza alcuno spostamento – illustrate oggi sul fronte tecnico dall’architetto Giuseppe Cosenza (come portavoce del gruppo di lavoro che le ha elaborate) e poi dibattute in un convegno ad hoc allo Yacht Club con ospiti il delegato Coni della provincia di Como, Niki D’Angelo, la presidente dell’Ordine degli Architetti, Margherita Mojoli, e il presidente del Panathlon Edoardo Ceriani.

“Queste linee di indirizzo – ha dichiarato Carla Gaiani, segretaria provinciale del Pd – sono frutto di un lavoro di squadra fatto da tanti professionisti iscritti e non iscritti come l’architetto Giuseppe Cosenza, che fu dirigente all’Urbanistica nella giunta Lucini e lavorò a stretto contatto con l’assessore Lorenzo Spallino anche sullo stadio. Crediamo che la svolta che coincide con la promozione Como in Serie A sia un motivo di orgoglio e un’occasione di rilancio per l’intera zona, vista anche la disponibilità del Como 1907 a investire in un nuovo stadio. Questa però deve essere la via per riqualificare lo stadio nell’ambito di un intervento complessivo che ricomprenda tutto il quartiere e migliori la mobilità, oltre a proporre un piano di sicurezza urbana anche a tutela dei residenti. Il tema politico, però, è che accanto agli investimenti privati serve una regia pubblica forte, fatta di una visione in prospettiva che a oggi non vediamo”.

Un tema, quello politico, sottolineato anche dal consigliere comunale dem Stefano Legnani: “La politica oggi sembra in attesa di un progetto, ma la politica non deve solo aspettare le legittime proposte che il privato vorrà fare, ma deve dare obiettivi e linee guida tenendo conto che si interviene in una zona particolarmente delicata. E’ vero che ci sono già alcune indicazioni nel Pgt, ma poi tutto deve essere declinato nello specifico. La discussione non si è ancora aperta, ma ora i tempi stringono visto che la società ha annunciato la imminente presentazione del progetto”.

L’architetto Cosenza è poi entrato più nel merito delle proposte, sebbene dopo una premessa generale dai toni forti: “La città di Como oggi sembra narcotizzata sui grandi temi che la riguardano, da Muggiò alla Ticosa passando per gli asili e anche per lo stadio. Su troppe situazioni avverto una sorta di apatia delle strutture politiche, sociali ed economiche di questa città. Noi non siamo contro nessuno, semplicemente illustriamo le decisioni come accadeva un tempo su tutte le grandi questioni. Il progetto dello stadio ancora non si conosce, ma siamo in una zona unica del mondo e dunque sarebbe bene un confronto ampio, visto anche che per la prima volta abbiamo una società affidabile, solida economicamente e capace di integrarsi nella città. Questa è sempre stata una città che discuteva di tutto, persino sulle panchine di piazza Volta definite bare da qualcuno; ci sono state persino manifestazioni con i lumini per i parcheggi. E’ mai possibile che oggi a Como nessuno dica niente su un tema importante come lo stadio?”.

Sulle proposte, che fanno perno sul mantenimento del Sinigaglia in città, Cosenza ha ricordato come “nel 2016, con l’assessore Spallino, eravamo già impegnati a mantenere lo stadio dov’è tramite gli opportuni strumenti urbanistici, aprendoci anche al partenariato pubblico-privato tanto che arrivò una proposta per la piscina di Muggiò (quella di Nessi&Majocchi poi bocciata dal sindaco Rapinese, ndr) e ora la società punta su questa via per il Sinigaglia”. Esclusi tempi brevissimi per l’iter del nuovo impianto (“Non c’è ancora un progetto vero e proprio, mancano gli elementi tecnici, serve uno studio di fattibilità, poi serve la conferenza dei servizi e tanti altri passaggi”), l’architetto ha anche sottolineato che “il Sinigaglia è in una zona di un pregio ambientale, storico e architettonico unico, dunque mi aspetto necessariamente un progetto di altissimo profilo. E proprio per questo, se dovrà intervenire la Soprintendenza, non si dovrà urlare al complotto della burocrazia. Siamo in un luogo bellissimo e nella cittadella razionalista, è facile da capire la delicatezza dell’intervento”.

Cosenza ha poi ribadito che “secondo noi lo stadio dovrà vivere 7 giorni su 7, essere aperto a manifestazioni sportive e spettacoli, dovrà rispondere alle esigenze dei cittadini e non solo al business. Auspico che l’area diventi a traffico limitato e in particolare che dai giardini a lago fino a Villa Olmo nasca una promenade senza più le auto in viale Puecher”. Cosenza ha anche affermato di dubitare sul fatto “che la società voglia fare uno stadio solo per le 12mila persone necessarie per le regole della Serie A; di sicuro però non dovrà esserci la grande o media distribuzione anche perché viabilisticamente sarebbe un disastro”. Infine, l’invito espresso al Como 1907 di “condividere il progetto e non limitarsi soltanto a portarlo in Comune. Non dico di svelare il progetto ma almeno le linee guida alla città andrebbero illustrate”.

A chiudere la presentazione, il segretario cittadino del Pd Daniele Valsecchi che ha rimarcato come “questo documento sia stato già condiviso con la società, con gli ordini professionali e con i gruppi dei tifosi organizzati per creare una condivisione più ampia possibile”.

Ceriani dixit: “Sventrato così, lo stadio di Como non è il più bello del mondo. La posizione invece sì”

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21 Commenti

  1. Buonasera,
    Lo Stade de la Maladière è uno stadio di calcio di Neuchâtel, in Svizzera, nel quale gioca la società del Neuchâtel Xamax, attualmente militante nella Challenge League svizzera. La vecchia struttura, che poteva ospitare 23 000 spettatori, è stata demolita e completamente ricostruita ed il nuovo stadio, inaugurato nel 2007, è in grado oggi di offrire 12 000 posti a sedere e al coperto e 10 logge V.I.P.
    Oltre alle infrastrutture sportive il centro ospita 54 boutique per un’area commerciale di circa 28 000 metri quadrati, 930 posti auto coperti, la sede centrale del corpo dei pompieri e sei palestre. L’investimento totale per il rifacimento della Maladière è stato di circa 230 milioni di franchi svizzeri.
    Lo Stadio 🏟️ di Como glorioso Sinigaglia, non si sposta, Gioanbrerafucarlo aveva assolutamente ragione. Lo Stade de la Maladière è uno stadio di calcio di Neuchâtel, in Svizzera, può essere una ispirazione è come noi vicinissimo al
    Lago. Cordiali saluti. Davide FENT @davidefent Ps ho detto
    altre cose durante il convegno., ma diventa troppo lungo…

    1. Signor Davide top!! Ho dempre pensato che la Svizzera non è dall altra parte del mondo! Eppure sembrerebbe di sì a vedere come stanno le cose in Italia! E pensare che Como è confinante!!

  2. Prima delle elezioni comunali, andavano allo stadio promettendo di fare un SAN SIRO al posto del Sinigaglia tanto volevano prendere voti, grazie al cielo nessuno gli ha creduto… Adesso credono di dare dritte per un impianto nuovo e dei limiti. Intanto ringraziate che ESISTE QUALCUNO CHE VUOLE RIQUALIFICATE LA ZONA, perché stando a voi che continuate a menarla con la storia del MUSEO, di UN BENE STORICO, non avete mai fatto nulla e sarebbe stato il primoMUSEO DELLE MACERIE in riva al lago. Babbei.

    1. Scusami, ma non puoi sparare cavolate senza pagare dazio.
      Vai a rileggerti il programma 2022 del PD e, sull’argomento Sinigaglia, troverai le stesse cose sostenute nel convegno di cui sopra…

  3. Il PD non è di sinistra. Non è di destra. Non è fluido. È il nulla cosmico. Sono più irritanti di quelli di destra perché almeno quelli sono di destra. Questi si dicono di sinistra ma spaventerebbero Maria Antonietta per la loro spocchiosità

  4. Non ci sono dubbi che la dirigenza del Como voglia investire, non ci sono dubbi che faranno di tutto perché il Como rimanga in serie A il più a lungo possibile; non ci sono dubbi che il successo del Como abbia inorgoglito gli sportivi comaschi ma non ci sono dubbi che solo con Inter, Milan, Juve e forse Napoli lo Stadio si riempirà. Nel calcio, ma non solo, la fanno ormai da padrone i diritti televisivi. Allo Stadio ci si va meno, la gente guarda il calcio sulle pay tv. Perfino l’orario delle partite è condizionato da questo fenomeno. E se si guardano le serie storiche, le presenze diminuiscono ogni anno. Tra l’altro, Como non è mai stata una piazza da tutto esaurito neppure quando in serie A ci rimaneva per qualche anno di fila. Quindi, di cosa parliamo? Di uno Stadio da rifare per far accorrere le decine di migliaia di tifosi del Lecce, del Genoa o dell’Empoli? No, lo Stadio, come dice l’architetto Cosenza, se si vuole che rimanga lì deve vivere per tutta la settimana, deve essere luogo di incontro e di aggregazione. Il calcio, il Como devono esserci ma non possono da soli rendere la struttura viva. Ci deve essere altro. E quest’altro è giusto che sia discusso dalla cittadinanza. Il Como è la squadra della città ma non è la città. Quindi ben vengano questi incontri, ben vengano i commenti anche non positivi su questa testata, quello che conta è che il patrimonio della città sia discusso da chi la città la vive tutta la settimana e non solo nei week-end. Finalmente il PD discute e fa discutere di politica.

  5. I politici comaschi sono spaventati dalle capacità di Rapinese e adesso discutono progetti e fattibilità. Abbiamo sotto gli occhi quello che hanno fatto in 40 anni per la Ticosa: fuochi d’artificio.
    Ospedale deciso la Regione.
    Paratie dopo 16 anni deciso la Regione.
    Allora adesso volete parlare di Stadio: ma per favore!

    1. I politici comaschi sono spaventati dalle incapacità di Rapinese, semmai.
      Ma su un punto lei ha ragione: dovevano svegliarsi prima, PD compreso che adesso gira come una trottolina intorno alle decisioni altrui. Qual era la loro soluzione al problema stadio? Non pervenuta in campagna elettorale. E quindi, ora tacciano.

    2. Veramente i politici che discutono dello stadio qui sopra non hanno nulla a che fare con la Ticosa, l’ospedale a San Fermo e le paratie…

    3. Guido , SVEGLIA!!
      I disastri che ha elencato li hanno fatti FI / Lega / FdL.
      Classico dei rapifan : ripetere sempre la solita solfa e cieco disprezzo verso chi ha ben governato per 5 anni negli ultimi 25.

  6. Seguo il Como da quando avevo 16 anni mi spostavo in moto da Mariano Comense ora ho 55 anni!! E c è ancora quel tavolo dove la politica deve ancora decidere??? NON HO PAROLE!!!

  7. Bisogna essere realisti e non arrampicarsi sui vetri cercando soluzioni impossibili.
    Uno stadio di calcio moderno da inserirsi in un contesto professionistico con una capienza decorosa in quel punto non ci può stare.

  8. “Una visione in prospettiva”…. “è mai possibile che nessuno dica niente?”

    Signori, è semplice: da decenni si sarebbe dovuto spostare lo stadio a Lazzago. Nessun architetto costruirebbe uno stadio dove è oggi. Quella era l’unica “visione in prospettiva” realistica. I tifosi avrebbero avuto uno stadio moderno e il percorso del lungo lago avrebbe rimarginato la frattura, con nuove idee.

    Hanno vinto invece i tifosi nostalgici , la società e il sindaco. La democrazia è così, e quindi si accetta la sconfitta, è giusto.

    Ma ora non litigate sulle “idee che mancano”, perché lì nemmeno Einstein troverebbe la quadra: tiri la coperta da una parte e si scopre dall’altra.

    Rimane il silenzio. Null’altro è possibile.

    1. Esatto, nostalgici che non si rendono conto di quanto sia cambiata la città e le esigenze di chi ci vive. Cioè…quei pochi rimasti che se ne andranno quanto prima.

    2. si è visto con la Ticosa il risultato dell’abbandono. o con il Politeama. o con l’ex orfanotrofio. Forza, ripetete con me: il pubblico non ha un euro, e sempre meno ne avrà in futuro. quindi la favola per cui, se non cediamo alle lusinghe dei privati, il pubblico farà risorgere la fenice, è per l’appunto una favola. davvero volete l’ennesima dimostrazione-rudere in riva al lago e davanti alla cittadella razionalista? l’alternativa a uno stadio rimodernato è l’abbandono della struttura, e a tendere, tra vent’anni, un centro commerciale.

  9. PD, radical chic, peenade e progetti condivisi: lasciate perdere! Già ci vorranno 5 anni per rifarle lo stadio, figurati se devono discuterlo anche con le varie anime del partito! Che la a ce la mandi buona e che gli indonesiani non si stufino della burocrazia!

  10. Anche l’opposizione ha il timore di inimicarsi la tifoseria.
    “Cosenza ha poi ribadito che “secondo noi lo stadio dovrà vivere 7 giorni su 7, essere aperto a manifestazioni sportive e spettacoli, dovrà rispondere alle esigenze dei cittadini e non solo al business.“
    Sono parole che non hanno senso e lo sappiamo tutti.
    Lo stadio non è più adatto per il calcio attuale.

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