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VIDEO – Nasce l’Iper-Museo della Seta, visori 3d e spazi multimediali (2019: 12mila visitatori)

Tutti abbiamo un amico così, bello, bravo, che piace alle mamme.

Uno che in questi giorni, quelli più temuti dell’anno, quelli in cui si tirano le somme e si fanno i buoni propositi per il 2020, snocciola successi e progetti mentre per noi comuni mortali il massimo del planning per l’anno nuovo è leggere l’oroscopo di Astra ed è tutto un accampare scuse e mettere le mani avanti (“E’ stato un anno duro per tutti, vediamo il prossimo, certo che anno bisesto anno funesto eh! Speriamo in bene”).

Ecco, se quell’amico fosse un museo sarebbe sicuramente il Museo Didattico della Seta.

“A inizio dicembre abbiamo toccato quota 12mila visitatori, e mancano pochissimi biglietti per raggiungere 1000 ingressi in più dell’anno scorso, che era stato definito il migliore di sempre”, annuncia (giustamente) gongolante il direttore Paolo Aquilini.

Successo più che meritato perché, tra mostre (quella – oggettivamente splendida – dedicata a un inedito Manlio Rho l’anno scorso e l’omaggio al maestro dell’alta moda Lorenzo Riva oggi), incontri, attività didattiche e allestimenti rinnovati anche grazie all’utilizzo di risorse multimediali e interattive, quel garage sottodimensionato ucciso da un neon implacabile e apparentemente condannato alla categoria Luoghi Noiosi dall’aggettivo Didattico non si accontenta mai.

Como Museo della Seta la nuova sala dedicata alla serigrafia ph: Carlo Pozzoni

E per il 2020 ha in serbo una nuova sorpresa: “Visto il successo del progetto ‘L’essenziale è invisibile agli occhi’ (che ha portato alla creazione di percorsi auditivi, tattili e di orientamento facilitato accessibili ai non vedenti, ma utili anche a tutti i visitatori Ndr), i Rotary Club del gruppo Lario, con in prima fila il Rotary Baradello, hanno deciso di finanziare un progetto pilota con lo scopo di capire come avvicinare nuove categorie di visitatori al Museo”.

Ipovedenti quindi, ma non solo.

“Un’altra categoria che consideriamo fragile è quella degli adolescenti, che non frequentano i musei se non costretti dalle gite scolastiche”.

La soluzione? Creare una modalità di fruizione accattivante, che parli la loro lingua ma che possa piacere a tutti. “Vorremmo riuscire a dotare il museo di visori olografici a realtà aumentata per raccontare tutta la filiera integrando la realtà espositiva senza escluderla – spiega Aquilini – si tratta di un sistema che non ha ancora trovato applicazioni di questo tipo nei musei, quindi abbiamo realizzato una prima fase di studio e, proprio in questi giorni, stiamo predisponendo un progetto più ampio che speriamo possa essere nuovamente co-finanziato dal Rotary”.

  

E così entro il 2020 il Museo Didattico della Seta si trasformerà in un Iper Museo grazie alle infinite possibilità offerte dalla realtà aumentata: “E’ il nostro regalo per l’anno nuovo – conclude il direttore – e lo consideriamo come un libro bianco di cui abbiamo scritto la prima pagina ma che potrà adattarsi a qualsiasi esigenza futura del Museo”.

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