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I passanti costretti a camminare sulla carreggiata
Attualità, Cronaca

“Como, ho chiesto di spostare il furgone e lui ha detto che mi picchia la faccia. Sono una donna, l’ambiente è tossico”

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di una lettrice giustamente indignata e arrabbiata per quanto ha dovuto subire questa mattina in viale Varese a Como. Racconta infatti

Questa la devo condividere, sono arrivata a un punto in cui temo per la mia sicurezza. Questa mattina, verso le 9:40, stavo percorrendo Viale Varese. Ad un certo punto arriva un furgone che mi taglia la strada (sul marciapiede!!!) e blocca completamente il passaggio.

Resto interdetta, anche perché dietro di me ci sono due anziani e un passeggino. Mi “butto” in strada e cerco di parlare con l’autista. Voglio chiedergli di lasciare il passaggio libero (è un marciapiede!!!!) Sta guardando il telefono e mi ignora. Picchio sul finestrino per attirare la sua attenzione (mentre i poverini sul marciapiede non sanno cosa fare). L’autista, un ragazzo giovane, mi dice “la prossima volta che mi picchi sul finestrino io ti picchio in faccia”. Questo ragazzo è riuscito a mettere insieme una serie di abusi che mi lascia senza parole.

Mi permetta di aggiungere che minacciare di picchiare una donna perché questa ti chiede di liberare un marciapiede riflette l’ambiente tossico in cui viviamo.

L’episodio è di una gravità inaudita, aggiungiamo inoltre che fatti analoghi in quel preciso punto di viale Varese sono stati registrati in altre occasioni, ci riferiamo al divieto di sosta e a discussioni anche animate con residenti e passanti. Non sappiamo se si tratti dello stesso furgone ma c’è una certa ricorsività nel modo e nel metodo. Allargando il discorso il tema delle consegne tra centro storico e altri quartieri e dell’atteggiamento di alcuni autisti (alcuni, non tutti) dovrebbe essere veramente oggetto di verifiche. [Per contributi, segnalazioni, reazioni e opinioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti]

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