L’operazione è stata battezzata “Cavalli di razza” e si è conclusa lo scorso novembre. E’ stata condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e ha coinvolto la Bassa comasca dove sono stati individuati alcuni esercizi pubblici, spiegano dalla Questura di Como, “che costituivano dei veri e propri presidi sul territorio riconducibili alla ‘ndrangheta”.
Nonostante i locali fossero intestati a persone incensurate venivano “di fatto gestiti da membri delle famiglie colpite dall’operazione”. Le indagini condotte da Polizia di stato, Guardia di Finanza e Carabinieri sono durate due anni e hanno portato a un provvedimento del Questore di Como: revoca della licenza per il Liam Cafè di Cirimido e sospensione della licenza per il bar One shot di Cadorago. I provvedimenti sono stati emessi sulla base dell’articolo 100, comma 1, del Testo Unico delle leggi in materia di sicurezza pubblica che prevede revoca e sospensione, appunto, per i locali dove siano avvenuti disordini o che siano abituale ritrovo di persone pregiudicate o ritenute pericolose.
Infatti secondo quanto evidenziato dalle indagini nei due locali: “Venivano organizzati incontri e cene per suggellare accordi e patti d’affari in un complesso rituale ‘ndranghetista che simboleggia l’aspetto vincolante degli accordi criminali”.
Spiegano infine dalla questura: “Per la prima volta in provincia di Como, grazie alla collaborazione tra Dda, Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza, il questore ha avuto modo di intervenire direttamente colpendo gli interessi economici del sodalizio criminale, smantellandone i punti di riferimento sul territorio”.