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Como, espulso dall’Italia ma bivaccava al IV Ponte: 22enne tornerà in Tunisia col primo volo disponibile

La Polizia di Stato, ieri mattina 8 luglio, ha accompagnato al C.P.R. di Gradisca d’Isonzo (GO), un 22enne tunisino, irregolare, con precedenti di polizia per reati contro la persona e della legge sull’immigrazione, senza una dimora fissa e destinatario di un decreto di espulsione emesso nello scorso mese di febbraio, con conseguente ordine del Questore di Bergamo a lasciare il territorio.

A metà mattinata di ieri, una volante, impegnata nel controllo del territorio in città ha proceduto al controllo di due individui, un uomo e una donna, che bivaccavano sotto i portici del IV Ponte – piccola galleria con svariati accessi ad uffici e abitazioni private – alla richiesta dei documenti, entrambi ne erano sprovvisti e di conseguenza sono stati portati in Questura per essere identificati con precisione.

Le immediate risultanze hanno permesso di appurare che la donna, 21enne tunisina, regolare sul territorio, con precedenti di polizia e senza una fissa dimora, fosse in realtà in stato di gravidanza e in attesa di essere collocata in una struttura di accoglienza, mentre l’uomo, il 22enne tunisino, risultava appunto irregolare ma soprattutto inosservante ad un decreto di espulsione e all’ordine del Questore.

Una volta accertate e definite le posizioni di entrambi dagli esperti dell’Ufficio Immigrazione della Questura, la donna è stata liberata ed è in attesa di essere collocata in una struttura di accoglienza, mentre l’uomo è stato accompagnato presso il C.P.R. di Gradisca d’Isonzo (GO) in attesa di un volo per la Tunisia.

L’U.P.G.S.P. e l’Ufficio Immigrazione della Questura, su costante impulso del Questore di Como Marco Calì, continuano a lavorare in completa sinergia per garantire legalità, rispetto delle leggi e sicurezza a tutti i cittadini.

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Un commento

  1. “la donna, 21enne tunisina, regolare sul territorio, con precedenti di polizia e senza una fissa dimora, fosse in realtà in stato di gravidanza e in attesa di essere collocata in una struttura di accoglienza”.
    Domanda: ma ad un’italiana in Tunisia -nella medesima situazione- sarebbe riservato lo stesso tipo di trattamento? Chi mi sa rispondere: grazie.

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