Nel pomeriggio di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Como hanno tratto arrestato un 20enne napoletano sorpreso all’interno dell’abitazione di un 70enne comasco, dove si era recato per il prelievo di oggetti in oro, definendosi “addetto al tribunale”. Il giovane, di fatto, non era altro che l’ennesimo protagonista di una delle truffe più diffuse in questo momento, ovvero quelle realizzate con la tecnica del finto carabiniere.
Poco prima, infatti, la vittima aveva ricevuto chiamate sul telefono di casa da parte appunto di finti carabinieri e un sedicente avvocato. Gli hanno raccontato che il figlio aveva investito un’anziana 87enne sulle strisce pedonali e per evitare la querela sarebbero serviti 8.900 euro oppure oggetti in oro.
La vittima, che però non ha figli, ha subito capito che si trattava di un tentativo di truffa, anche alla luce delle numerose campagne preventive realizzate dal Comando Provinciale Carabinieri di Como, proprio sul tema delle truffe agli anziani. E così, senza mai interrompere la telefonata sulla linea fissa, ha contattato con il proprio cellulare i veri Carabinieri, che hanno messo a punto in pochi minuti un dispositivo intorno all’abitazione dell’uomo, riuscendo così a bloccare il ragazzo all’interno dell’appartamento, dove si era recato per raccogliere i preziosi. Una volta portato in caserma, è stato arrestato per truffa. Nella mattinata di oggi Tribunale di Como è stato convalidato l’arresto con l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G.
Dal Comando Provinciale Carabinieri fanno sapere, ancora una volta, di diffidare sempre in coloro che, presentandosi come appartenenti alle forze dell’ordine avanzano ai cittadini richieste di denaro e invitano a contattare sempre il “112” in caso di situazione sospette.