I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Como, con la collaborazione dei colleghi della Compagnia di Alghero (SS) in fase esecutiva, hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti responsabili delle rapine perpetrate il 5 marzo 2020 ai danni di una gioielleria del centro di Como (foto sotto) ed il 6 febbraio 2020 ai danni del distributore IP di Via del Dos alla periferia dello stesso capoluogo lariano.
M.S, del 1979, cittadino italiano residente in Como, pregiudicato, operaio, era stato fin da subito individuato ed arrestato dai militari del Nucleo Investigativo di Como per la rapina in gioielleria mentre il suo complice, D.S. del 1985, di nazionalità turca e residente a Como, anch’egli pregiudicato e senza occupazione, era stato rintracciato in fuga, sempre dal Nucleo Investigativo di Como, il 7 marzo successivo in un bar alla frontiera con la Svizzera mentre cercava di vendere un anello Trilogy, del valore di 5.000 Euro, parte del bottino della rapina.
Il terzo complice, C.R. del 1978, cittadino italiano residente a Lainate (MI) ma di fatto domiciliato in Ittiri (Sassari), incensurato, di mestiere barbiere, aveva partecipato alla sola rapina ai danni del distributore di benzina. In quel caso era stato immobilizzato e legato un dipendente dell’esercizio commerciale. Inoltre, sempre in quell’occasione i malviventi spararono a scopo intimidatorio un colpo di pistola che miracolosamente non ferì il dipendente che aveva provato a inseguire il gruppo una volta liberatosi dai legacci. La rapina fruttò l’incasso di più giorni del distributore per circa 12.000 Euro.
Mentre M.S. e D.S sono stati raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare già in carcere, C.R. è stato portato alla struttura Sassari.
Le indagini del Nucleo Investigativo di Como sono ancora in corso per valutare se i tre abbiamo commesso altri reati in provincia di Como nei primi due mesi del 2020.