Giovedì 7 marzo la Polizia di Stato ha arrestato due comaschi, un incensurato di 27 anni e un 43enne già agli arresti domiciliari, ritenuti responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti, e ha denunciato a piede libero un terzo soggetto, un 29enne di Como anch’egli con precedenti per droga.
Tutto ha avuto inizio dal consueto e costante controllo messo in campo da una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico che, durante un posto di controllo in strada ha fermato un’auto con tre ragazzi a bordo, due italiani e uno straniero. Durante il controllo è stata rinvenuta una dose di 4 grammi di uno stupefacente che, dopo le analisi della scientifica, è risultato essere MDPV, la cosiddetta “droga dell’amore”. Gli accertamenti successivi hanno permesso ai poliziotti delle volanti di acquisire elementi che li hanno condotti ai fornitori della sostanza. È poi intervenuta la Squadra Mobile che, con indagini mirate, ha individuato le abitazioni di tre uomini, tutti residenti in città.
Durante le perquisizioni sono stati sequestrati in totale quasi 250 grammi di MDPV, oltre che materiale per la pesatura ed il confezionamento della droga. Il 29enne è stato quindi denunciato a piede libero mentre il 27enne e il 43enne, su disposizioni del magistrato di turno sono andati a processo ieri mattina. Entrambi hanno patteggiato la pena, il primo è stato rimesso in libertà, mentre il secondo è tornato agli arresti domiciliari.
Del terzetto fermato nel controllo iniziale invece, il detentore della droga è stato sanzionato amministrativamente mentre lo straniero, un giovane rumeno, è stato colpito da un provvedimento di allontanamento dallo Stato poiché gravato da precedenti e per l’inosservanza di un analogo e precedente provvedimento.
2 Commenti
Quindi tutti fuori. niente galera niente sanzioni .e tutto va bene. Eccola GIUSTIZIA italiana. Non stupiamoci se poi tutta la feccia e delinquenza straniera arriva in italia..possono delinquere senza conseguenze, grazie alla sinistra ( maledetti) che hanno abrogato i reati minori.
Concordo in pieno