La Polizia di Stato, ieri mattina, 26 aprile, ha denunciato in stato di libertà un egiziano di 49 anni residente in provincia di Milano e in regola col permesso di soggiorno, per aver utilizzato un’apparecchiatura elettronica – auricolare bluetooth – probabilmente collegata con un dispositivo gemello in uso ad un suggeritore esterno alla Motorizzazione Civile. La vicenda ricalca alla perfezione le dinamiche ormai divenute standard, almeno a Como e dove la Polizia di Stato sta raccogliendo caso per caso informazioni dettagliate sul fenomeno. E ormai gli episodi sono più che frequenti.
L’esaminatore durante l’esame ha notato il 49enne egiziano in atteggiamenti non equivocabili e insospettito ha chiamato il 112, che ha inviato sul posto una volante della Polizia di Stato, i poliziotti una volta terminato l’esame, hanno avvicinato il l’egiziano, che è stato perquisito e sul quale è stata trovata l’apparecchiatura che indossava sotto le vesti. Portato in Questura, è stato identificato e denunciato in stato di libertà per la violazione dell’articolo 4 della Legge 475 del 1925 che sanziona chiunque in sede di esami, concorsi o altre prove, utilizzi le capacità altrui per ottenere risultati propri.
2 Commenti
Ed anche chi c’ era all’altro capo della cosiddetta attrezzatura dovrebbe risponderne.
Sanno bene di restare impuniti, non essendoci la certezza della pena………la revoca ad esempio del permesso di soggiorno sarebbe educativo.