E’ senza dubbio uno dei pochi assessori che sta pigiando forte sull’acceleratore in questo finale di mandato a Palazzo Cernezzi: Livia Cioffi (Forza Italia), titolare delle deleghe a Cultura e Turismo.
In particolare sul primo settore, tra questo autunno e la prossima primavera sono attese due novità di rilievo.
A partire dal 25 novembre prossimo, infatti, in Pinacoteca arriverà un evento dedicato a Manlio Rho.
La mostra si intitolerà “Manlio Rho: sintesi dell’astratto” e sarà allestita fino al 6 febbraio 2022.
Sarà dunque visibile una serie di opere tra cui alcune appartenenti alle collezioni civiche e altre in prestito da prestatori privati.
Poi sarà il turno dell’evento “big”, questa volta a Villa Olmo.
Nel 2022, infatti, è in programma una mostra che punterà tutto “sulla valorizzazione del patrimonio identitario della città legato al movimento dell’Astrattismo”. Ma con un focus particolare: le protagoniste femminili, tra le quali Carla Badiali e Carla Prina di cui la Pinacoteca civica dispone di opere che hanno distinto lo scenario storico artistico del Novecento.
Per questa seconda mostra, è stata appena scelta la curatrice: si tratta di Elena Di Raddo, critica e storia dell’arte, nonché componente del comitato direttivo del Centro di Ricerca per l’Arte Astratta CAR.IT e professore associato in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L’incarico assegnato dal Comune ammonta a 21.900 euro.
Di Raddo si occuperà del progetto espositivo (concept di sviluppo tematico e/o cronologico della mostra, tenuto conto che l’evento occuperà le sale al piano terra di Villa Olmo), previsione dello sviluppo del percorso, scelta dell’elenco degli artisti e delle opere da esporre; la predisposizione degli apparati didascalici. E poi ancora del catalogo e degli strumenti multimediali a corredo.
2 Commenti
Apperò, quattro anni per organizzare due mostre “mediocri” è certamente un bel record….
È commovente lo sforzo dell’Amministrazione di fare qualcosa a sei mesi dalle prossime elezioni. È tanto goffo e smaccato il tentativo di farci dimenticare la collezione di disastri fatti che l’impegno fa quasi tenerezza. Godiamoci le mostre, sperando che la sfiga di Gallie non abbia contagiato anche la volenterosa Cioffi, ma non dimentichiamoci la serie di progetti falliti, di ricorsi e controricorsi su procedimenti amministrativi, di sfaceli del patrimonio pubblico, di incidenti, di ritardi, di delibere non attuate e di stupidaggini varie che hanno caratterizzato l’attuale giunta guidata dalla maggioranza di centrodestra. Altrimenti, come minimo, ci vorranno altri quattro anni e mezzo prima di vedere un’altra mostra. Come minimo….