Como da questa mattina è entrata nel network Città Creative Unesco. La notizia è di una manciata di minuti fa.
AGGIORNAMENTO – I COMMENTI ISTITUZIONALI:
La notizia è ufficiale. C’era una grande attesa per questa comunicazione: la città di Como ha brillantemente superato la fase di selezione e da oggi è entrata ufficialmente a far parte del Network UNESCO Città Creative per il campo Artigianato tessile e moda sostenibile. Per l’Italia si tratta di una doppia vittoria perché anche la città di Modena, candidata per il settore Media Arts, è stata designata insieme a Como.
Como è la città capofila della Textile Valley italiana. Il settore tessile è una delle espressioni più rilevanti della Cultura del Fare e del made in Italy e grazie a questo ambito riconoscimento potrà essere la chiave di volta per una serie di azioni strategiche.
«Questo importante risultato è stato decisamente voluto da me in prima persona, ma è frutto di un lavoro di squadra – commenta il sindaco Mario Landriscina – Ne sono orgogliosamente soddisfatto. Il grande e impegnativo percorso svolto con la Fondazione Volta, la Camera di Commercio e il Comitato promotore ha prodotto questo prestigioso risultato. Ringrazierò singolarmente tutti i soggetti che hanno contribuito. Sono davvero tanti e mi piacerebbe incontrarli tutti durante un momento conviviale per condividere la gioia del riconoscimento e costruire il futuro con grande senso di responsabilità per gli impegni assunti. Paradossalmente “il meno è fatto”, e ora dobbiamo metterci tutti al lavoro: la città di Como infatti si impegnerà per un’economia più a misura d’uomo per affrontare il futuro in chiave sostenibile. Como sarà un presidio italiano di sicuro valore all’interno del Network UNESCO. Da questo importante riconoscimento si origineranno infinite possibilità di sviluppo in diversi ambiti. La pandemia ha purtroppo evidenziato la nostra fragilità in diversi settori e questo stimolo di grande prestigio ci consentirà sostanziali riflessioni finalizzate anche al posizionamento strategico di ambito produttivo».
Il presidente della Camera di Commercio di Como e Lecco Marco Galimberti ha confermato che «si tratta di un’opportunità di crescita che coinvolgerà ancora una volta tutto il distretto, Como entro il 2023 dovrà posizionarsi come la città del Green Fashion».
Cultura e creatività sempre più dovranno essere al centro dei processi di rigenerazione.
Partendo da questa considerazione, come testimoniato dal logo dedicato al progetto UNESCO, il presidente di Fondazione Volta Luca Levrini spiega che «la visione su cui abbiamo lavorato e che ha premiato Como, è quella di Città Circolare. Si tratta di una città in grado di proporre un’alleanza di tutta la governance territoriale prevedendo processi circolari, sostenibili e inclusivi».
Come indicato all’interno del progetto di candidatura, è la Fondazione Volta il soggetto che continuerà a occuparsi del coordinamento operativo. Fondazione Volta detiene uno status culturale di alto livello e i suoi soci principali sono il Comune, la Camera di Commercio di Como e Lecco, Confindustria, Confartigianato e Confcommercio.
Per garantire la partecipazione costante e assidua degli attori territoriali sarà costituito uno Steering Committee con la partecipazione di associazioni del territorio, Università, istituzioni formative, e arricchito dalla partecipazione di tutti i partner strategici delle progettualità individuate dal dossier di candidatura.
Il primo passo da compiere sarà partecipare a bandi di progettazione europea, ha evidenziato Stefano Vitali, presidente del Comitato Como e Seta e rappresentante di Confindustria Como: «L’Unione Europea ha promesso che farà uscire entro la fine del 2021 una serie di bandi e misure. Per il rilancio del settore tessile è necessaria una risposta coordinata, mirata a rafforzare le capacità sia dell’industria che delle autorità pubbliche di andare nella direzione dell’economia circolare».
In accordo con questa posizione Lorenzo Frigerio, presidente di Confartigianato Moda di Como: «Il nostro distretto rappresenta una filiera tessile ancora ricca di competenze e maestranze artigianali, questo fatto ci è stato riconosciuto anche da diversi player internazionali».
LA NOTA UFFICIALE DI STAMANI:
49 città hanno aderito all’UNESCO Creative Cities Network (UCCN) dopo la loro designazione da parte del Direttore Generale dell’UNESCO Audrey Azoulay, in riconoscimento del loro impegno a porre la cultura e la creatività al centro del loro sviluppo e a condividere la conoscenza e ile buone pratiche.
La rete conta ora 295 città che raggiungono 90 paesi che investono in cultura e creatività – artigianato e arte popolare, design, cinema, gastronomia, letteratura, arti multimediali e musica – per promuovere lo sviluppo urbano sostenibile.
“Un nuovo modello urbano deve essere sviluppato in ogni città, con i suoi architetti, urbanisti, paesaggisti e cittadini”, afferma il Direttore Generale dell’UNESCO Audrey Azoulay, “Esortiamo tutti a lavorare con gli Stati per rafforzare la cooperazione internazionale tra le città che L’UNESCO vuole promuovere”.
Città creative di nuova designazione come Bohicon, Doha e Giacarta uniranno le forze con le città membri esistenti tra cui Brazzaville, Dubai, Città del Messico e Montréal per sviluppare politiche e soluzioni urbane innovative che mettano le persone e la sostenibilità al centro del processo di sviluppo, facendo eco all’Urban Soluzioni lanciate dalla Piattaforma Città UNESCO in occasione della Giornata Mondiale delle Città 2021.
Lo spirito collaborativo dei membri dell’UCCN si riflette nella pubblicazione UNESCO Creative Cities’ Response to COVID-19 nel 2020 . Anche quest’anno la Rete sta raccogliendo e diffondendo informazioni sulle risposte culturali e creative al COVID-19 che sono state prese dai membri della Rete, che l’UNESCO pubblicherà come parte del suo continuo sostegno alla ripresa delle città dal pandemia.
I nuovi membri del Creative Cities Network dell’UNESCO sono:
- Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) – Musica
- Batumi (Georgia) – Musica
- Belfast (Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord) – Musica
- Bida (Nigeria) – Artigianato e Arte Popolare
- Bohicon (Benin) – Gastronomia
- Buraidah (Arabia Saudita) – Gastronomia
- Bursa (Turchia) – Artigianato e arte popolare
- Campina Grande (Brasile) – Media Arts
- Cannes (Francia) – Film
- Cluj-Napoca (Romania) – Film
- Como (Italia) – Artigianato e Arte Popolare
- Covilh ã (Portogallo) – Design
- Doha (Qatar) – Design
- Gdynia (Polonia) – Film
- Gimhae (Repubblica di Corea) – Artigianato e arte popolare
- Göteborg (Svezia) – Letteratura
- Hamar (Norvegia) – Media Arts
- Huai’an (Cina) – Gastronomia
- Huancayo (Perù) – Musica
- Ibagué (Colombia) – Musica
- Giacarta (Indonesia) – Letteratura
- Kermanshah (Iran, Repubblica Islamica di) – Gastronomia
- Kharkiv (Ucraina) – Musica
- Kuching (Malesia) – Gastronomia
- Lankaran (Azerbaigian) – Gastronomia
- Launceston (Australia) – Gastronomia
- Londra (Canada) – Musica
- Manises (Spagna) – Artigianato e arte popolare
- Modena (Italia) – Media Arts
- Nakuru (Kenya) – Artigianato e arte popolare
- Namur (Belgio) – Media Arts
- Pasto (Colombia) – Artigianato e Arte Popolare
- Perth (Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord) – Artigianato e arte popolare
- Phetchaburi (Thailandia) – Gastronomia
- Port Louis (Mauritius) – Musica
- Recife (Brasile) – Musica
- Rouen (Francia) – Gastronomia
- San Pietroburgo (Federazione Russa) – Gastronomia
- Santa Maria da Feira (Portogallo) – Gastronomia
- Santiago de Cuba (Cuba) – Musica
- Srinagar (India) – Artigianato e arte popolare
- Tallinn (Estonia) – Musica
- Tbilisi (Georgia) – Media Arts
- Salonicco (Grecia) – Gastronomia
- Usuki (Giappone) – Gastronomia
- Vilnius (Lituania) – Letteratura
- Weifang (Cina) – Artigianato e arte popolare
- Whanganui (Nuova Zelanda) – Design
- Xalapa (Messico) – Musica
Un commento
Creativa sicuramente visto le condizioni delle strade, del lungolago, dei giardini a lago, della Ticosa, delle serre di Villa Olmo, del palazzo Natta vuoto, dei passaggi a livello, della casa del fascio impossibile da visitare all’interno, del tesoro delle monete romane d’oro in restauro da anni, della porta Pretoria romana visitabile solo su appuntamento dentro il liceo classico, dello stadio che andrebbe spostato…..
Chissà se almeno uno di questi gioielli di creatività sarà salvato???