La cultura torna in piazza a Como questo fine settimana.
Forse per il settore si è aperto un spiraglio, dopo la conferenza stampa sulle riaperture del premier Mario Draghi, ma le difficoltà del comparto dopo l’anno di pandemia restano enormi.
Nelle zone gialle – e Como, con tutta la Lombardia, dovrebbero avere i parametri giusti tra una settimana – dalla fine di aprile sarà infatti possibile la riapertura di cinema, teatri e sale da concerto sia all’aperto che al chiuso, con l’aumento del pubblico ammissibile. Si passerò dal 25% al 50% dei posti occupabili in sala, con un innalzamento a un massimo di 500 spettatori (prima erano 200) nelle sale al chiuso e di 1.000 spettatori (prima erano 400) in quelle all’aperto.
Oggi, comunque, a Como il mondo della cultura è tornato a manifestare in piazza.
In piazza Verdi, simbolicamente davanti al Teatro Socale, si svolge il presidio di AMAC – Artisti e Maestranze Attivi di Como. Con loro, anche gli studenti dell’Uds.
Si tratta di un primo atto, con un secondo già previsto per domenica 18 aprile: oggi andranno in scena le testimonianze di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo con un focus sull’istruzione attraverso un intervento di Raffaele Mantegazza. Domenica mattina è invece previsto un momento di arte partecipata.
“L’obiettivo è richiamare l’attenzione sulle gravi problematiche che affliggono da troppo tempo il settore cultura e spettacolo – hanno spiegato gli organizzatori – a partire dalla delicata questione contrattuale a livello nazionale per arrivare, tra gli altri, al riconoscimento giuridico delle categorie e alla stabilizzazione dei precari, tutte questioni esacerbate da questo lungo anno di chiusura forzata”.