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Como, rivoluzione Miniartextil: Pinacoteca, Padiglione ex Grossisti e – udite, udite – mostra a Villa Olmo

Anno di grandi novità e cambiamenti, il 2020, per Miniartextil: addio alla storica sede dell’ex Chiesa di San Francesco, inaugurazione a dicembre in Pinacoteca, mostra fino al 24 gennaio, presenza anche al nuovo Padiglione Grossisti del Mercato Coperto, finalmente sottratto con l’arma della cultura all’oblio in cui era finito da troppi anni, e soprattutto ritorno dell’arte in mostra a Villa Olmo.

La manifestazione promossa e organizzata dall’Associazione Arte&Arte, ruoterà attorno all’esposizione di opere di piccolo formato (20×20 cm), i minitessili da cui prende il nome, a cui dal 1997 si affiancano installazioni site-specific e opere di grandi artisti.

La Pinacoteca Civica, accanto all’esposizione dei minitessili – selezionati da una giuria presieduta da Mimmo Totaro e composta da Paolo Bolpagni, Maria Luisa Frisa, Francesco Franchi e Giovanni Berera – ospiterà una mostra collettiva con una selezione di opere di grandi maestri messe in dialogo con i capolavori di Palazzo Volpi e una installazione site-specific di Guido Nosari.

L’opera è stata commissionata dai curatori insieme a quella di Stefano Ogliari Badessi che invece abiterà il nuovo Padiglione Grossisti del Mercato Coperto, il grande spazio nato a scopo commerciale, accanto al mercato alimentare cittadino, seconda sede della manifestazione.

In occasione della trentesima edizione di Miniartextil, grazie alla collaborazione tra la Fondazione Bortolaso-Totaro-Sponga, l’associazione ARTE&ARTE e importanti istituzioni culturali nazionali, Villa Olmo, luogo centrale della vita culturale cittadina, tornerà dopo anni a ospitare una mostra: un regalo alla città in occasione di un anniversario così importante.

Dal 5 dicembre 2020 al 21 marzo 2021, la splendida villa settecentesca ospiterà una mostra di arte contemporanea, un evento capace di creare, insieme a Miniartextil, un percorso espositivo unico che si snoderà tra le mura cittadine e il Lago.

“In tutti questi lunghi anni si sono susseguiti momenti bellissimi, incontri incredibili, confronti accesi con chi ci ha aiutati e sostenuti, così come non sono mancati momenti difficili – dicono Nazzarena Bortolaso e Mimmo Totaro ideatori e fondatori della manifestazione – Miniartextil è la nostra quotidianità degli ultimi trent’anni, un’unica, grande opera in cui si sono intrecciate vita e arte. A inizio 2020 abbiamo temuto di non potere festeggiare questo compleanno, ma ora siamo prontissimi a proporre un evento da condividere insieme a tutti coloro che vorranno venirci a trovare”.

“Miniartextil 2020 è un’edizione particolarmente significativa per due ragioni – commenta Stefano Bruno Galli Assessore all’Autonomia e Cultura della Regione Lombardia. – In primo luogo, si tratta del trentesimo anno consecutivo che si celebra questo rilevante concorso internazionale dedicato alla Fiber art. Una forma d’arte contemporanea che, proprio per la creatività e la secolare vocazione lariana per il tessile, trova a Como una sede alquanto felice. In secondo luogo, perché l’edizione è stata progettata in pieno lockdown, a dimostrazione della forte volontà degli organizzatori di farsi trovare pronti per dare il proprio contributo alla rinascita culturale e sociale, una volta terminata la fase acuta dell’emergenza sanitaria legata al Covid19. Una caparbietà, è giusto riconoscerlo, che rappresenta un elemento essenziale dello spirito lombardo, caratterizzato da una forte abnegazione e da una tenacia davvero fuori dal comune”.

“La cultura a Como, nonostante il periodo eccezionale che stiamo vivendo è saldamente presente e nei mesi scorsi non è mai venuto meno il dialogo con le diverse associazioni attive sul territorio. Con Miniartextil tornerà l’arte contemporanea in città, ma soprattutto restituiremo Villa Olmo, dopo anni, alla sua funzione principale, quella di essere cioè centro propulsore della cultura cittadina – afferma Carola Gentilini Assessore alla Cultura del Comune di Como. – E poi, c’è la grande sfida del rilancio del nuovo Padiglione del Mercato Coperto, in linea con quanto avviene nelle grandi città italiane ed europee, dove i mercati sono sempre più luoghi di sistema economico e culturale. Particolare attenzione sarà dedicata alla Pinacoteca Civica, destinata a diventare sempre più il cuore dell’offerta culturale dentro le Mura Storiche”.

“Il nuovo Padiglione Grossisti del Mercato Coperto di Como potrebbe aprire le sue porte a una grande mostra, un esperimento culturale che potrebbe arrivare dopo importanti lavori di messa a norma, e questa per noi sarà una sfida – dice l’Assessore al Commercio Marco Butti. – Il Mercato Coperto è un luogo importantissimo per la nostra città, una risorsa unica al servizio della comunità. Ci stiamo sempre più impegnando per la sua riqualificazione, in parte già attivata dal Bando Multimisura del Distretto del Commercio dello scorso anno, che ha già visto l’erogazione di contributi per il rifacimento di alcune aree di vendita. In linea con quanto accade nelle grandi città, anche Como apre le porte a un progetto di ampio respiro a vantaggio dei cittadini, ma soprattutto di chi vive quotidianamente gli spazi del Mercato. Anche per questo evento non mancherà il dialogo con le Associazioni di Categoria che saranno pienamente coinvolte”.spesso

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