Giulia è italiana e viaggia tutti i giorni da Milano a Mendrisio per insegnare. Marco è un giornalista ticinese e la sua professione lo ha portato molto spesso ad attraversare in lungo e in largo il Belapese. I loro racconti si intrecciano in un pamphlet leggero e ironico che piace sempre di più.
Dopo la presentazione presso la biblioteca cantonale di Locarno e a Firenze al Circolo svizzero, Valentina Giuliani e Marco Jeitziner sbarcano anche a Como. La recensione:
Passami il natel, ecco il t-pex. Tutto l’amore-odio tra Italia e Svizzera in un libro
Mercoledi 11 aprile, presso la libreria Ubik in piazza San Fedele, i due autori introdurranno “Noi. Racconti a due voci tra Italia e Canton Ticino”. L’invito, ovviamente, è rivolto a tutti: frontalieri e non che ogni giorno vengono in contatto con le curiosità, stereotipi e peculiarità di un mondo piuttosto che dell’altro.
Il libro piace perché con un tono spiritoso e ironico tocca temi diversi senza mai cadere nel banale. Uno tra tutti, la lingua. Un universo antropologico che ha sempre suscitato battute da entrambe le parti sia per i termini considerati strampalati sia per la pronuncia nostrana e un po’ buffa. Dai “rolladen” (tapparelle) ai “bilux” (fari abbaglianti) fino ad arrivare alla “caquelon” (tradizionale pentola in ghisa per fare la fondue), le parole sono tantissime e tutte da scoprire.
Un commento
Avrei dei commenti che mi piacerebbe comunicare direttamente agli autori, ma purtroppo un email (pubblicamente) e’ irreperibile. Tipicamente Ticenese e’ tutto quello che posso dire: interviste (audio e video inclusi) e foto ovunque ma nessun contatto. Sono uno dei pochi rimasti a credere nell’inalienabilita’ del diritto alla privacy ma secondo logica – mi rendo conto sia chiedere troppo da degli insegnanti delle scuole medie – dopo aver messo il proprio nome, le opinioni, la voce e il viso, il mestiere e il luogo d’impiego online non c’e’ alcun motivo di farlo: se la faccenda fosse importante, o se fossi malintenzionato potrei trovarlo (con alcuni degli elementi citati) in max. 1h. Ovviamente a questo non hanno pensato.
In ogni caso, solo in Ticino e/o solo degli insegnanti pubblicano un libro senza mettere online un modo per contattarli (via telex se necessario). Piccolo paese, piccola mentalita’ e – parlando in generale – poco senso comune (che purtroppo non lo e’ per nulla).
Una persona per nulla sorpresa ma, purtroppo, confermato nella sua opinione…