La pinacoteca di Como sta per accogliere un pezzo che arricchirà ulteriormente la sezione del Novecento, già in fase di rinnovamento. Si tratta di un’opera scultorea di Carla Badiali (Novedrate, 1907 – Como, 1992), una delle principali esponenti dell’astrattismo comasco nel cosiddetto Gruppo Como.
Dopo il recupero delle opere dell’Ats ricevute in comodato, questa donazione rientra nella strategia di incremento delle collezioni. L’opera, del 1968, realizzata in legno e ottone, è stata donata da Ersilia Cantaluppi Ostinelli, in ricordo del marito Giuliano Cantaluppi ed è pubblicata sul catalogo generale di Carla Badiali.
L’opera donata
Rispetto a tutta la produzione artistica della Badiali, incentrata prettamente sulla tecnica pittorica, l’opera proposta in donazione rappresenta un unicum, trattandosi di una scultura. Alla fine degli anni ’60 l’artista sperimenta questa tipologia di lavori, forme geometriche tridimensionali realizzate con diversi materiali come legno e metallo
Si tratta di una donazione che permette di ampliare le collezioni civiche della sezione Novecento e in particolare quella dell’Astrattistimo comasco, movimento che ha reso la città di Como nota in tutta Italia a partire dagli anni ’30.
Le collezioni civiche possiedono infatti un piccolo nucleo di opere di Carla Badiali, pittoriche e grafiche, e pertanto, questa tipologia di opera – scultorea – va a meglio completare la comprensione dell’artista. L’opera verrà svelata a settembre e sarà esposta nella sala principale dedicata al Gruppo Como, nella sezione Novecento, all’ultimo piano della Pinacoteca.
Carla Badiali – cenni biografici
Vive e studia per alcuni anni in Francia, a Saint-Etienne, dove la famiglia si è trasferita e dove l’artista risiederà a lungo, dedicandosi alla musica e alla pittura. Dopo il rientro a Como inizia a frequentare i corsi di disegno all’Istituto Nazionale di Setificio. Dagli anni Trenta sarà parte attiva della vita artistica contemporanea e del gruppo di artisti che si ritrovano nello studio di Manlio Rho e con i quali aderirà nel 1938 al gruppo Valori Primordiali, legato all’omonima rivista fondata da Ciliberti. L’esordio pittorico in ambito novecentista è seguito nel corso degli anni Trenta dall’adesione all’Astrattismo accanto a Radice, Rho, Galli.
Badiali non tralascia tuttavia l’arte applicata nel campo del disegno tessile. Nei suoi lavori una sospensione quasi metafisica segna il passo a un’espressione nel disegno fluida, nitida, contraddistinta da rigore ma anche da musicalità nel ritmo compositivo incentrato sul morbido fluire della linea curva. La ricerca di Badiali va poi concentrandosi sulle forme semplici, elementi primari dell’espressione artistica, con una essenzialità compositiva che non sacrifica alle ragioni della forma una palpitante vibrazione poetica.