Il Mediolanum Forum sold out per un concerto (IL concerto) che celebra trent’anni di carriera degli Afterhours e l’adrenalina (ovvia e palpabile) della band pronta a salire sul palco ma quella (meno palpabile ma altrettanto reale) di chi, quel palco, lo sta osservando da dietro una telecamera “perché quando lavori su un live c’è sempre un’adrenalina condivisa con la band, una tensione fortissima perché può succedere qualsiasi cosa e tu non puoi rimediare. “E’ un live anche per noi”, racconta Mattia Amadori, fondatore, con Max de Ponti e Andrea Corti, di Olo Creative Farm. Ma cosa c’entra lo studio creativo e di produzione comasco con gli Afterhours?
C’entra eccome, perché da quello che è stato girato quella sera è nato il dvd Noi siamo gli Afterhours, uscito da un paio di settimane dopo essere stato presentato, in anteprima, al Festival del Cinema di Roma. Un docufilm per la regia di Giorgio Testi (regista con una nomination ai Grammys e, nel curriculum, collaborazioni con artisti del calibro dei Rolling Stones, Oasis, Amy Whinehouse o Elton John, solo per citarne alcuni) prodotto proprio da Olo creative farm con Island Records/Universal Music Italia.
Ma come sono arrivati gli Afterhours a Como? “Nel 2014 stavamo lavorando con Nic Cester, il cantante dei Jet, che stava rifacendo un brano degli Afterhours per la versione rimasterizzata del loro album Hai paura del buio? Così ci siamo conosciuti ed è nata la prima collaborazione con loro che ci hanno affidato la campagna di promozione video dell’album – racconta Mattia Amadori – Nel frattempo ci ha contattai Giorgio Testi che voleva realizzare un dvd in occasione del loro concerto e così, insieme, abbiamo iniziato a lavorare anche con lui”. Una collaborazione professionale ma anche un’amicizia che, quattro anni dopo, li ha fatti ritrovare per questo nuovo progetto.
“L’anno scorso, in occasione del grande concerto a Milano per celebrare i 30 anni della band, ci hanno ricontattati per realizzare un nuovo dvd di cui io sono produttore esecutivo – spiega Mattia – Ma a questo progetto abbiamo lavorato in squadra”. E per squadra non si intende solo quella di Olo creative farm (una quindicina di persone, calcolando i collaboratori esterni), ma anche il regista e il gruppo stesso.
“Rispetto al progetto del 2014, in cui io e Giorgio Testi abbiamo lavorato in tandem, questa volta è stato un lavoro che ha coinvolto tutti e tre i protagonisti: noi, il regista e gli Afterhours, in particolare Manuel Agnelli (che è anche voce narrante del film) e Rodrigo D’Erasmo – continua – Da quel concerto abbiamo portato a casa i filmati, ma poi tutti insieme abbiamo ragionato su come raccontare la loro storia”.
Un lavoro perfetto, quindi, che però comincia con un errore, una stecca del frontman Manuel Agnelli, una nota sbagliata nell’intro di Dentro Marylin: “nel filmato si vede benissimo che sbaglia, si arrabbia e tira giù anche qualche moccolo, diciamo – racconta ridendo – Normalmente si cercherebbe di nascondere l’errore ma in questo caso anche lui è stato d’accordo con noi e l’abbiamo lasciato. Volevamo raccontare la realtà e non dare un’immagine patinata e crediamo di esserci riusciti”.