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Cultura e Spettacolo

Il genio (non più?) dimenticato di Francesco Pasquale Ricci. Dal Bon: “Il più grande compositore comasco”

Di solito la morte ammanta chiunque di un alone di straordinarietà. Capita alle persone qualunque e, ancora di più, capita agli artisti, come se la morte fosse il lasciapassare per l’eternità. Scarsamente considerato in vita, appena morto un artista spesso diventa straordinario, indimenticabile, celebrato con riconoscimenti postumi e eletto a eroe cittadino.

Ecco, a Francesco Pasquale Ricci (1732-1817) è capitato esattamente il contrario. Compositore comasco, organista, maestro di cappella del Duomo, Direttore di musica presso la Cappella Reale all’Aja, concertista nelle capitali di mezza Europa e insegnante (suo il primo trattato per fortepiano scritto con Johann Christian Bach) è stato tanto famoso in vita quanto dimenticato dopo la morte.

Ci sono voluti 200 anni, infatti, prima che Como, sua città natale, si ricordasse di lui e gli dedicasse una serie di iniziative per commemorarne il bicentenario della scomparsa, avvenuta nel 1817 nell’allora Ospedale Sant’Anna (oggi Conservatorio).

E le celebrazioni, iniziate l’anno scorso, si concluderanno nei prossimi giorni con quattro appuntamenti a cominciare da sabato 27 ottobre con una giornata di studi presso il Conservatorio a cui seguiranno (il 22 novembre e il 1 dicembre) due visite guidate ai luoghi della sua vita accompagnate da due concerti per concludersi con un concerto presso l’Associazione Carducci (il 6 dicembre).

E poi? Ricci tornerà nell’oblio per i prossimi 200 anni? (L’abbiamo chiesto al maestro e direttore d’orchestra Bruno Dal Bon che, con l’associazione Casa della Musica, ha coordinato le Celebrazioni del Bicentenario).
Como, purtroppo, si è quasi completamente dimenticata da sempre di Ricci. Solo una persona, Oscar Tajetti (musicologo e presidente AMIS) ha dedicato tempo, energie e competenze allo studio di questo straordinario compositore e ha donato alla biblioteca del Conservatorio le scansioni dei documenti raccolti in vent’anni e delle partiture antiche che sono servite, tra l’altro, per fornire le musiche al trio d’archi che si esibirà nel concerto conclusivo al Carducci. Senza di lui saremmo partiti da zero. Ora abbiamo una buona base su cui lavorare e molti contatti con studiosi e appassionati non comaschi.

Il rischio, però, è che finite le Celebrazioni, Ricci sia di nuovo dimenticato dalla sua città.
Il rischio c’è e occorre pensare a come evitare che passino altri 200 anni prima di ricordarlo. Occorre fare un salto di qualità. Ricordi ha appena dato la sua disponibilità a inserire Ricci nel suo catalogo. Stiamo facendo un lavoro di revisione critica ma occorre anche un lavoro di comunicazione, soprattutto a Como.

Avete qualche proposta?
Il patrimonio di una città non è fatto solo di musei e chiese ma anche dai personaggi che l’hanno resa celebre nel mondo. Ricci è stato certamente il più grande compositore comasco riconosciuto a livello internazionale ed era coevo di un altro genio cittadino, Alessandro Volta. Si potrebbe pensare a una sinergia per creare percorsi comuni a questi due personaggi.

Avete già provato a coinvolgere altri enti?
Da marzo dell’anno scorso ho parlato con mezza Como per promuovere le iniziative legate al Bicentenario. Hanno risposto in pochissimi. Il problema non è economico perché non si tratta di grossi investimenti. Manca una sensibilità di fondo e bisogna lavorare per crearla. Ho proposto anche una collaborazione alla Fondazione Alessandro Volta. Chissà…

Vista la scarsa risposta, siete riusciti a coprire interamente i costi delle Celebrazioni?
Manca ancora una piccola cifra ma come Associazione Casa della Musica ci abbiamo creduto talmente tanto che siamo disposti a coprire tutti i costi in prima persona. Però, simbolicamente, sarebbe bello che qualcuno volesse contribuire.

Avete altri progetti per il futuro?
Visto che Ricci è stato maestro di Cappella del Duomo di Como, ci piacerebbe far conoscere anche il suo repertorio sacro. Sarebbe bello poter organizzare un grande concerto corale in Duomo, magari per Pasqua, ma, tra orchestra, solisti e coro le cifre si fanno molto importanti. L’attuale maestro di Cappella, don Nicholas Negrini, è una persona molto sensibile e interessata. Speriamo possa nascere una collaborazione e che questo sogno possa vedere la luce.

Appuntamenti

Sabato, 27 ottobre 2018, ore 10 -18
Giornata di studi / Francesco Pasquale Ricci
Conservatorio “G. Verdi”, Como

La giornata, interamente dedicata al compositore comasco, è organizzata dal Conservatorio “G. Verdi” di Como, dall’Università degli Studi di Milano e dalla Casa della Musica di Como. Un’occasione unica per riscoprire il valore di un compositore che Como ha da molti anni dimenticato. Saranno presenti alcuni tra i più importanti studiosi del settecento musicale europeo provenienti da diverse università italiane e straniere. Della Giornata di studi saranno successivamente pubblicati gli atti. Interverranno:
•    Oscar Tajetti, Presidente AMIS Nazionale
•    Gerardo Tocchini, Università Ca’ Foscari di Venezia
•    Matteo Giuggioli, Goethe-Universität, Frankfurt am Main
•    Maria Semi, Università di Bologna
•    Livio Marcaletti, Universität Wien – Institut für Musikwissenschaft
•    Marco Bizzarini, Università degli Studi di Napoli Federico II
•    Mariateresa Dellaborra, Conservatorio «G. Nicolini» di Piacenza
•    Francesca Menchelli-Buttini, Conservatorio «N. Sala» di Benevento
•    Marilena Laterza, Università degli Studi di Milano
•    Silvia Del Zoppo, Università degli Studi di Milano
 
Risonanze – percorsi in musica per scoprire la città
Giovedì 22 novembre, ore 21 Duomo
Visita guidata da Fabio Cani seguita da alcuni brani per organo eseguiti dall’organista Lorenzo Pestuggia

Sabato, 1 dicembre, ore 10.30 Conservatorio
Visita guidata da Fabio Cani seguita da alcuni quartetti per archi eseguiti dal Quartetto Alla maniera italiana (Giacomo Coletti e Alessandro Pensa, violino – Clelia Gozzo, viola – Anna Camporini, violoncello)

Giovedì 6 dicembre, ore 20.30
Associazione Carducci, Como
Concerto di chiusura
L’appuntamento conclusivo delle celebrazioni sarà un importante concerto del Trio d’archi Il Furibondo (Liana Mosca, violino – Gianni de Rosa, viola – Marcello Scandelli, violoncello). Saranno eseguiti i sei trii per archi di Ricci esecuzione inserita nell’ambito di un progetto discografico su Ricci che si realizzerà la prossima primavera.
Il progetto delle Celebrazioni per il Bicentenario di Ricci è coordinato dalla Casa delle musica di Como con il sostegno dell’assessorato alla Cultura del Comune di Como e della Camera di Commercio di Como. L’evento è realizzato grazie alla collaborazione di: Conservatorio “G. Verdi” di Como, Cappella Musicale del Duomo di Como, Associazione Carducci, dell’Università degli studi di Milano, AMIS – Antiquae Musicae Italicae Studiosi, Accademia Palazzo Valli Bruni “Giuditta Pasta”, Società Italiana di Musicologia, Centro Studi Pergolesi, Fondazione Alessandro Volta, Spazio Gloria – Arci Xanadù.

 

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