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Cultura e Spettacolo

Le opere della collezione Cavallini Sgarbi a Villa Olmo? Il mediatore è Franco Brenna

Le opere delle Fondazione Cavallini Sgarbi in mostra a Villa Olmo già il prossimo autunno o nella primavera 2019? Potrebbe essere questa la sorpresa per l’inaugurazione in grande stile della dimora restaurata e dotata del nuovo orto botanico, così almeno sembrano indicare i rumors dentro e fuori Palazzo Cernezzi. Più ancora che il sindaco Mario Landriscina, il vero tessitore della possibile operazione è il consigliere comunale eletto con la lista civica a sostegno del primo cittadino, Franco Brenna, non casualmente l’artefice della visita in Comune di Vittorio Sgarbi lo scorso ottobre.

Da quel giorno, molto silenzio è calato sul possibile arrivo a Como di una grande mostra in collaborazione con il notissimo critico d’arte, ma ora qualche indiscrezione inizia a trapelare. E pare che tra le opzioni possibili coltivate sull’asse Brenna-Sgarbi anche dopo il faccia a faccia dell’autunno scorso vi sia proprio una rassegna basata sulle opere “di famiglia” del critico, cioè quelle in possesso della fondazione gestita dalla sorella Elisabetta e che prende l’altro nome, Cavallini, dalla madre.

Peraltro, proprio pochi giorni fa, una mostra interamente basata su 130 opere tra quadri e sculture provenienti dalla stessa collezione è in corso a Ferrara, dove è presente un capolavoro del Rinascimento italiano, il San Domenico in terracotta modellato nel 1474 da Niccolò dell’Arca, e il punto di vista privilegiato è sulla “scuola ferrarese” con i dipinti di Sebastiano Filippi detto il Bastianino, Gaspare Venturini, Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino, Camillo Ricci, Giuseppe Caletti e Carlo Bononi. Molte le opere del Seicento, tra cui la Cleopatra di Artemisia Gentileschi, la Maddalena assistita dagli angeli di Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, il San Girolamo di Jusepe Ribera, la Vita umana di Guido Cagnacci e il Ritratto di Francesco Righetti di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. Tra Ottocento e Novecento la mostra torna su Ferrara e sui suoi artisti: Gaetano Previati, Giovanni Boldini, Filippo de Pisis, Giuseppe Mentessi, Adolfo Magrini, Giovanni Battista Crema, Ugo Martelli, Augusto Tagliaferri, Carlo Parmeggiani, Arrigo Minerbi, Ulderico Fabbri.

A dire il vero, proprio nella tappa comasca di qualche mese fa, Vittorio Sgarbi aveva lanciato l’ipotesi di una grande rassegna sull’Astrattismo, ipotizzandola addirittura alla Casa del Fascio (che dovrebbe però fare i conti con la presenza della Finanza). Ma se con ogni probabilità sarà Villa Olmo la sede prescelta per l’esposizione (forse già in autunno o al più tardi nella primavera 2019), sul focus esatto del possibile evento – magari con baricentro decisamente più spostato sul ‘900 – le strade sembrano ancora tutte aperte. Perché se di ufficiale e definito ancora non c’è nulla, l’accordo Comune-Sgarbi via Franco Brenna viene dato dai soliti beninformati come molto più che probabile.

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