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Cultura e Spettacolo

Milano, Musa celebra Sant’Ambroeus e invade piazza della Scala (a Pasqua): “Ecco le sue api tra resistenza e operosità”

Una grande installazione di Fabrizio Musa “invaderà” domani piazza della Scala a Milano, proprio davanti all’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele.

L’artista comasco è infatti stato invitato a partecipare a un grande progetto curato da Stefania Morici, “La campana di Sant’Ambrogio”: il famoso gioco da cortile noto a tutti i bambini verrà riletto dall’artista Patrizio Travagli attraverso 21 grandi installazioni (tra i 7 e i 20 metri di lunghezza) che verranno animate dalle opere di altri sedici artisti liberi di interpretarle ognuno secondo le proprie caratteristiche e ispirazioni.

 

E domani, giorno di Pasqua ma anche anniversario della morte del patrono della città, queste opere animeranno diversi punti della città, da Piazza della Scala a Piazza Duomo passando per il Quadrilatero della Moda fino ai quartieri più periferici portando un unico grande messaggio di bellezza e speranza.

“Per il mio lavoro ho scelto di ispirarmi alle api, di cui Sant’Ambrogio è patrono ma anche simbolo di operosità e resistenza – spiega Musa – in particolare ho pensato al mondo della musica e dell’arte scegliendo di rappresentare alcuni volti del mondo dello spettacolo scelti tra quelli che hanno ottenuto l’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza cittadina dedicata proprio al santo”.

 

Domani quindi, Roberto Bolle, Fabrizio De Andrè, Lella Costa, Elio, Mina ma anche Chiara Ferragni e Fedez interpretati dal genio creativo dell’artista comasco appariranno in Piazza della Scala dove rimarranno, come tutte le altre opere di questo straordinario progetto di storytelling metropolitano, per un tempo brevissimo, una sorta di flash mob che darà vita a un video documentario che, seguendo il filo conduttore della narrazione di Vittorio Sgarbi, racconterà dall’alto, attraverso la regia di Sergi Planas, la bellezza, la forza, il carattere della città che sta affrontando uno dei periodi più difficili della sua storia, ma che è in grado di reagire e di lanciare messaggi di energia, speranza e fiducia nel futuro.

“Milano ha bisogno di questo messaggio di forza proprio in questi giorni di chiusura e restrizioni – spiega Stefania Morici che con la sua Arteventi ha fatto nascere diversi progetti legati alle città rilette attraverso la loro anima contemporanea – è una città che ha sempre costruito fiducia, imperativi, voglia di fare. E adesso che appare profondamente ferita, ha bisogno di ‘rivestire’ il mondo di bellezza, di nuove visioni e valori positivi, partendo proprio dalle sue tradizioni e dalla sua identità”.

A far da catalizzatore di tutte le diverse installazioni, in piazza Duomo, l’affresco urbano di Alberto Wolfango Amedeo D’Asaro (aka Paletta) una sorta di pala iconografica che racchiude in un’unica immagine trionfale, raccolti attorno sant’Ambrogio, nomi del passato e del presente che comunque hanno lasciato o lasciano traccia nell’arte, nello spettacolo, nella cronaca, nella politica. Si riconoscono, tra 86 visi, Luca Parmitano, Gino Strada, Liliana Segre, Renzo Piano, Giorgio Armani, Greta Thumberg, Adriano Celentano, Fiorello, Patrick Zaki, che affiancano – in un’affettuosa mescolanza – Papa Wojtyla, Leonardo Da Vinci, Giorgio Strehler, Elio Fiorucci, Gigi Proietti, Giulio Regeni, Claudio Abbado, Picasso, Albert Einstein, Alberto Sordi, Carlo Tognoli.

Il progetto della “Campana di Sant’Ambrogio” è firmato da Stefania Morici che ha ideato e sviluppato il concept con Patrizio Travagli; è prodotto e organizzato da Arteventi in partnership con Show Bees, con il patrocinio del Comune di Milano, del Pontificio Consiglio della Cultura e della Rai.

Le campane sono firmate da Patrizio Travagli che ha ideato l’intelaiatura formale che ospita le opere di (in ordine alfabetico) di Stefano Bressani, Sergio Caminita, Anna Cottone, Angelo Cruciani, Alberto Wolfango Amedeo D’Asaro, Marco Di Somma, Mariano Franzetti, Fabrizio Musa, Neve, Svetlana Nike Nikolic, Pepemaniak, Sonja Quarone, Sabrina Ravanelli, Igor Scalisi Palminteri, Vincenzo Sorrentino e YuX.

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