Se a Como dici Museo del Razionalismo dici Maarc (Museo virtuale Astrattismo e Architettura Razionalista Como), l’associazione che da anni sostiene la causa della creazione di un museo di questo tipo, unito ad un centro studi internazionale, nella Casa del Fascio e, ovviamente, nell’adiacente ex Uli con tanto di petizione sulla piattaforma Change.org arrivata oggi a quasi 12mila sottoscrizioni.
“Accogliamo ovviamente in modo positivo ogni possibile iniziativa volta a valorizzare il patrimonio culturale della nostra città – è il commento di Ebe Gianotti, presidente del Maarc, all’ipotesi di una possibile apertura di un museo del Razionalismo nell’ex Uli, se dovesse andare in porto l’idea di acquisizione di cui si vocifera nei corridoi ‘che contano’ – siamo curiosi di conoscere questo progetto, e i suoi contenuti, nei dettagli quando verrà ufficializzato”.
E per quanto riguarda l’idea di realizzare qui anche una nuova sede per il Museo della Seta? “Non ne sapevo niente ma, se si concretizzasse, potrei esserne solo felice – è il commento sorpreso del direttore Paolo Aquilini – il nostro museo è un paguro, e come un paguro quando cresce ha bisogno di un guscio nuovo”.
“In questi anni abbiamo fatto crescere moltissimo il Museo ma la struttura in cui siamo è diventata troppo piccola, spesso ci penalizza e tarpa oggettivamente le ali a molti progetti – dice – inoltre il trasloco in una zona più centrale della città sarebbe sicuramente un ulteriore vantaggio, ma non ci impedirebbe comunque di continuare a coltivare il rapporto privilegiato con il Setificio e la sua Fondazione, a cui dobbiamo molto”.
Como e il progetto “segreto” per il Museo del Razionalismo: la sede, l’idea, la frase del sindaco
Ma Borghi ci crede ancora: “Sì a Casa del Fascio”
L’inaugurazione di un museo dedicato al Razionalismo nel palazzo dell’ex Uli potrebbe anche significare l’addio al sogno, oggettivamente di difficilissima realizzazione, di trasformare la vicina Casa del Fascio, capolavoro di Giuseppe Terragni, in un polo museale. Oppure potrebbe, al contrario, essere la spinta che mancava per trovare una nuova destinazione culturale anche per questo edificio.
Un’idea, quest’ultima, le cui origini si perdono nella notte dei tempi e che è argomento di accesi dibattiti tra chi preferirebbe lasciare questo edificio nelle salde mani della Guardia di Finanza, che qui ha la sua sede, e chi sostiene la tesi museale che, ciclicamente, torna alla ribalta tanto da essere finita addirittura, nel 2018, nel programma di Governo di Matteo Salvini che auspicava di trasformare l’ex Casa del Fascio “insieme agli edifici adiacenti, nel più grande museo di arte moderna, architettura e design del Nord Italia”. E tra i più accesi sostenitori di questa proposta c’è sicuramente il deputato e consigliere comunale della Lega, nonché appassionato collezionista di opere del Razionalismo, Claudio Borghi che, giusto pochi giorni fa, aveva aperto un nuovo spiraglio a questa idea.
“La nuova Legge di Bilancio prevede lo stanziamento di 100 milioni di euro per adattamenti, ammodernamenti e traslochi delle caserme della Guardia di Finanza – ha detto prendendo la parola in occasione dell’inaugurazione della mostra dedicata a Manlio Rho in Pinacoteca, e ribadendo quanto già espresso pochi giorni prima in Consiglio comunale – questo permetterebbe di eliminare l’ostacolo economico per uno spostamento della Guardia di Finanza altrove e di realizzare finalmente qui un polo museale dedicato al Razionalismo”.
3 Commenti
Landriscina sarà valutato per ciò che sarà riuscito a fare per la città e per i cittadini, per la traccia che avrà lasciato. Finora la sua traccia è più il graffio leggero lasciato sulla portiera dell’auto da un rovo sporgente. Praticamente niente ma comunque fastidioso.
Ma ha ancora 5 mesi per sparare i fuochi d’artificio.
Il tempo e le urne ci diranno la loro.
Non intendo Landriscina. Intendo “il Nulla” che sarà sindaco per l’eternità.
Ma come non prepariamo il museo per “il Nulla”. Dovrà essere ricordato nei millenni futuri come il più grande sindaco di Novum Comum.